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Novak Djokovic? "Ecco perché può giocare a Roma": niente super green pass, la mossa di Valentina Vezzali

Daniele Dell'Orco
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Valentina Vezzali, sottosegretario allo sport, le Olimpiadi Invernali sono giunte quasi al termine (domenica) e per l'Italia il bilancio è più che positivo.
«Sì come dimostra il numero di medaglie superiore a quello di Pyeongchang 2018, segno che la riforma intrapresa nel 2019, e in via di completamento, sta producendo frutti tangibili, nonostante l'emergenza sanitaria. Sarò a Pechino per la cerimonia di chiusura durante la quale l'Italia riceverà la bandiera olimpica, simbolo dell'organizzazione dell'edizione 2026 dei Giochi a Milano-Cortina: un passaggio del testimone».

Che effetto le ha fatto l'argento miracoloso di Sofia Goggia?
«Ero a Cortina il giorno dell'infortunio. Abbiamo tutti vissuto con apprensione il suo recupero e poi il bellissimo secondo posto in Discesa. Sofia è una grande campionessa e ci ha fornito uno straordinario esempio di forza di volontà e determinazione. Ma il plauso va anche a tutta la Federazione ed allo staff medico che l'ha supportata nel recupero. La medaglia di Sofia e tutte le altre, tra cui quella assai emozionante del curling, sono un confortante segnale in vista del 2026».

 

 

Ai risultati sul campo fanno da contraltare le sfide extrasportive. Il Covid prima, ora anche il caro bollette.
«Una criticità che sta colpendo duramente anche il mondo dello sport. Basti pensare all'aumento dei costi di gestione; alcuni impianti, come piscine o piste di ghiaccio, hanno delle spese obbligate che adesso sono divenute insostenibili, anche per via del minor afflusso di utenti dovuto alla pandemia. In questi giorni ho ascoltato il grido di allarme di tantissimi gestori di impianti sportivi».

Il Governo cosa sta facendo?
«Sta per varare un ampio provvedimento per fronteggiare l'emergenza, con ogni probabilità già questa settimana, ma intanto sul Sostegni-Ter sono stati stanziati circa 30milioni destinati agli impianti natatori e altri 30 sono destinati alle realtà sportive maggiormente colpite dalle restrizioni, con specifico riferimento a quelle che gestiscono gli impianti. Nello stesso provvedimento sono stati previsti 20 milioni per il credito sportivo sulle sponsorizzazioni e altri 20 per continuare a supportare il mondo sportivo per le spese sostenute a causa della pandemia. Per il medio termine invece stiamo lavorando per stimolare il processo di riqualificazione energetica degli impianti, che è una delle voci fondamentali per accedere ai finanziamenti previsti dal PNRR».

 

 

In più c'è anche in ballo la riforma del lavoro sportivo.
«Il differimento del termine dell'entrata in vigore della riforma ha rappresentato l'opportunità per condurre ulteriori approfondimenti, viste le numerose critiche allora sollevate dal mondo dello sport. Ho voluto una consultazione pubblica per ascoltare tutti gli interessati, con contributi scritti ed audizioni. Ora, insieme ad alcuni esperti e con i Ministeri competenti, sto completando il testo, apportando le necessarie modifiche e integrazioni, tenendo conto delle specificità del mondo sportivo. A breve sarà pubblica la proposta di riforma che avrà dei punti cardine: le tutele dei lavoratori saranno garantite cosi come la sostenibilità dell'intero sistema, le agevolazioni ed i vantaggi andranno a chi ne avrà realmente merito e si riuscirà ad avviare un ciclo virtuoso che permetterà di superare le attuali storture».

Capitolo calcio. Quando si potrà ripristinare la piena capienza degli stadi?
«Tenuto conto del calo della curva epidemiologica, di concerto con il ministro Speranza e rispondendo alla volontà emersa dal Parlamento, si tornerà subito al 75% negli impianti all'aperto ed al 60% in quelli al chiuso. Ma, se continua il trend al ribasso, torneremo presto al 100%».

 

 

Sulla riforma dello Statuto il rapporto tra la Lega e la FIGC è a dir poco teso. Che idea si è fatta?
«Apprezzo la porta che il presidente Gravina ha lasciato aperta per il dialogo, sono certa che questi 10 giorni verranno utilizzati per trovare una soluzione condivisa».

Lo stesso Gravina che ha lasciato intendere che lo sport debba rimanere autonomo rispetto al governo?
«Ben conosciamo, sia io che Gravina, la portata degli insegnamenti della Corte Costituzionale e le prerogative dell'ordinamento statale, soprattutto sulle questioni che attengono al più ampio ambito di applicazione di principi fondanti del diritto comune».

Vezzali, chiudiamo col tennis: Djokovic ha detto che rinuncerà anche ai tornei dello Slam se gli verrà chiesto il vaccino obbligatorio.
«È uno sport all'aperto e non è previsto il green pass rafforzato: quindi se Djokovic vorrà venire a giocare in Italia, potrà farlo. Magari non utilizzando alberghi e ristoranti».

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