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Josè Mourinho fuori controllo, "ti ha mandato la Juve?": il gesto sfuggito a tutti, rischia grossissimo

Lorenzo Pastuglia
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Il suo primo anno alla Roma se lo aspettava sicuramente diverso. Ma per José Mourinho, la vita nella Capitale, sponda giallorossa, è fatta più di dispiaceri che di gioie. Se la sua squadra stenta ancora in campo e sabato è arrivato un altro stop (il 2-2 contro il Verona), proseguono le sue dichiarazioni al vetriolo contro la classe arbitrale di A. Non solo il pallone calciato in tribuna, nella ripresa della sfida contro i veneti, e l’espulsione per mano di Luca Pairetto, perché contro l’arbitro è guerra aperta, tanto da essere finito nel suo mirino già diverse volte in stagione per arbitraggi considerati “non all’altezza”. 

 

 

Durante la sfida di scorso fine settimana, lo Special One ha pure mimato il gesto del telefono al direttore di gara, urlandogli un “ti ha mandato la Juve”. Parole durissime, che potrebbero costargli una maxi-squalifica. Gesti che arrivano dopo le manette all’ex fischietto Paolo Tagliavento nel 2009, da allenatore dell’Inter (nella sfida finita in parità contro la Sampdoria, dove i nerazzurri avevano finito in nove uomini). E non finisce qui, perché al fischio finale del match contro il Verona di Tudor, scrive La Stampa, Mou ha cercato nel tunnel degli spogliatoi il contatto con l’arbitro, urlandogli contro di tutto: "Ti hanno mandato apposta, ti ha mandato la Juve…".

 

 

 

E ora Mourinho rischia una sanzione pesante, tanto che le sue illazioni pesanti non sono passate inosservate per Pairetto. Con buona parte della dirigenza giallorossa che, dopo la rabbia del portoghese, si è scusata a lungo con il direttore di gara per il comportamento dell’allenatore. Non però Tiago Pinto, e anche il general manager giallorosso è a rischio squalifica. L’arbitro è figlio di Pierluigi Pairetto, coinvolto nello scandalo di Calciopoli 2006 (quello dove la Juventus dell’ex presidente Luciano Moggi venne retrocessa in B), e condannato con una pena di 2 anni e 6 mesi nella sentenza del Coni, che ha alleggerito quella di secondo grado di 3 anni e 6 mesi.

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