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Mick Schumacher, schianto da paura: il volo e la corsa in ospedale, le sue condizioni

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Leonardo Iannacci
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«Si muove Mick, alza un braccio, è cosciente, Grazie al cielo». Dai box della Haas, dopo dieci minuti di panico, arriva la conferma: Mick Schumacher sta bene, il dramma è stato soltanto sfiorato. Tutto è bene quel che finisce bene, quindi, ma il mondo della Formula 1 ha vissuto ieri sera l'ennesimo momento di terrore sul circuito di Jeddah, in Arabia Saudita. Il giovane pilota tedesco della Haas, figlio d'arte, è stato protagonista di un pauroso crash contro i pericolosi muretti del circuito durante il Q2, la seconda sessione delle prove di qualifica. Nel tentativo di migliorare il proprio crono, Mick ha perso il controllo della sua VF-22 tra la curva 11 e la 12, colpa di un cordolo che lo ha tradito e ha praticamente fatto decollare la macchina.

 

 

La velocità elevata che stava tenendo in quel momento, oltre i 250 all'ora, ha portato a conseguenze terrificanti con la vettura che, seppur in fase di leggera decelerazione, si è spezzata in due parti dopo l'impatto ed è carambolata sull'asfalto con il pilota non più in grado di governare il volante. Immediate le bandiere rosse ordinate dai commissari di gara per interrompere le prove e notevole l'apprensione perché le telecamere hanno subito tolto l'inquadratura sulla Haas di Schumacher, nel rispetto della privacy del pilota. Non è stato trasmesso neppure il team radio tra Mick e il box della Haas. E mentre i secondi passavano, la paura saliva. Il pilota è rimasto, in un primo momento, quasi immobile all'interno della monoposto e questo ha creato momenti di ansia. Poi è stato estratto dall'abitacolo. Un'ambulanza ha portato Mick nell'ospedale mobile in pista quando, finalmente, è stato scongiurato il peggio dalle immagini che lo hanno inquadrato: il pilota si è mosso, ha alzato un braccio, si è mostrato in grado di raccontare a infermieri e addetti alla sicurezza la dinamica dell'incidente, più spettacolare che drammatico, per fortuna. Crash che ha ricordato quello occorso a Romain Grosjean, avvenuto due anni fa sulla pista Bahrain sempre con una Haas, quando la vettura prese fuoco e il pilota venne salvato pochi secondi prima di essere avvolto dalle fiamme.

 

 

La paura che ha attanagliato i box ha tolto il respiro a mamma Corinne, una donna che ha già conosciuto il dramma di Michael, sette volte campione del mondo (cinque con la Ferrari), vittima di un incidente mentre sciava nel dicembre del 2013 e tuttora in uno stato di semi-incoscienza, protetto dalla famiglia e nascosto dalla moglie Corinne al mondo intero. Gunther Steiner, team principal Haas, alla fine ha rassicurato tutti: «Mick sta bene, vi confermo che è cosciente, non ha ferite esterne. Parla, si muove, ora va in ospedale per dei controlli, ma sta bene, ha chiamato la mamma e ci ha parlato. Aspettiamo gli esami, la cosa più importante è che non abbia nulla di serio». Perla gara di oggi, però, la presenza di Mick è in forte dubbio. Al suo posto dovrebbe prendere il via il terzo pilota della Haas, Pietro Fittipaldi, un nome noto nel mondo della Formula 1, essendo il nipote del due volte campione del mondo di Formula 1 Emerson Fittipaldi. 

 

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