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Ferrari, bomba dell'ex su Leclerc e Binotto: "Arabia Saudita? Con Michael Schumacher non avremmo perso"

Lorenzo Pastuglia
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“La Ferrari di quest’anno? Vedo molte analogie con il 2006, mi auguro che l’epilogo sia differente”. Parola di Luigi Mazzola, ex ingegnere della rossa tra 1988 e 2009 — prima come Race Engeener e poi come Dirigente Coordinatore dello sviluppo della performance — vivendo in pieno l’epopea di Michael Schumacher con Maranello, capace di conquistare cinque titoli iridati di fila tra 2000 e 2004. “La macchina si è dimostrata pronta sin dai test — ha detto a La Gazzetta dello Sport l’ex ingegnere, che oggi commenta piloti e scelte tecniche dei team a Sky, oltre a essere testimonial, formatore aziendale e coach —. L’unica pecca, se vogliamo trovare il pelo nell’uovo, è aver perso il GP dell’Arabia Saudita”.

 


 
Mazzola: “A Jeddah, con Michael e il team che fu non avremmo perso”
E ancora sulla gara di Jeddah di scorso weekend: “Con Michael Schumacher al volante, e con tutto l’entourage di allora non avremmo perso — ha aggiunto Mazzola —. Si poteva gestire meglio gomme e carico aerodinamico, la faccia di Leclerc dopo la corsa era lì a dimostrarlo”. Lo stesso che si augura che il finale di Mondiale sia diverso rispetto a quello del 2006, quando Schumi ruppe il motore nel penultimo GP di Suzuka dando così la vittoria finale all’accoppiata Renault composta da Alonso-Briatore.

 

“Aver vissuto il 2021 come una sorta di anno sabbatico per concentrarsi sul nuovo regolamento ha giovato alla Ferrari — ha concluso — Sainz numero due? Non si può parlare ancora di gerarchia, diciamo che nelle difficoltà di guida imposte dalle macchine 2022 Leclerc riesce a sfruttare meglio la F1-75, ma siamo solo alla seconda gara e Carlos non è sicuramente un pilota… fermo!”.

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