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Jannik Sinner e i problemi fisici: "Una abitudine", inquietante ombra sul suo futuro

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Appena 22 minuti: il tempo del match dei quarti di finale nel Masters 1000 di Miami tra Jannik Sinner e Francisco Cerundolo. Con l'italiano sotto 4-1 al primo set, per poi lasciare il campo zoppicando leggermente, ma senza dire niente né al suo avversario, né all'arbitro. Dalle prime indiscrezioni, sono state le vesciche ai piedi la causa del suo ritiro. Un peccato perché l’italiano era il favorito, ma l’argentino a inizio match non si era lasciato intimorire più di tanto, reggendo colpo su colpo ai colpi del numero 11.

 

 


 
Il precedente con Rublev a Vienna nel 2020 - Non bene per il nostro talento del tennis maschile, che ora inizia a soffrire di troppi infortuni. A febbraio dello scorso anno a Montpellier ci eravamo preoccupati per la schiena, visto che si era completamente bloccato nel finale di partita contro lo sloveno Allja Bedene, durante il tie-break decisivo del terzo set, e l’intervento del fisioterapista non aveva migliorato la prestazione. Lo stesso problema fisico che aveva avuto durante il match degli US Open, contro Karen Khachanov. Anche a Vienna, inoltre, Sinner si era ritirato dopo cinque minuti contro Andrey Rublev (nella Next Gen del 2020) per il riacutizzarsi di un problema al piede destro, per colpa della vescica che non gli permetteva di restare in campo nel modo corretto. 

 

 

 

 

 

I problemi contro Shapovalov negli Australian Open 2021 - Infine, anche contro Shapovalov negli Australian Open del 2021  l’azzurro ha chiuso il match perso esausto, davvero vicino ai crampi, colpa però della stanchezza accumulata la settimana precedente per vincere il torneo Atp di Melbourne. Insomma, deve migliorare dal punto di vista fisico, come lo stesso Sinner aveva detto nel 2020 dopo l’eliminazione al torneo di Roma per mano di Dimitrov: “Molta gente fisicamente è più forte di me, così come certi giocatori devono accettare che magari hanno un problemino col dritto o col rovescio”. E ancora: “Io ho un problemino col fisico, lo devo accettare e trovare delle soluzioni — aveva concluso il tennista — La cosa positiva è che sul fisico ci posso lavorare. Io non mi metto fretta, gioco tranquillo. Ci potrò mettere uno, due, anche 10 anni, o forse fra due settimane mi sentirò già meglio”.

 

 

 

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