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Juventus e Inter, cosa sa Italo Cucci: "La differenza tra Inzaghi e Allegri", sorpasso servito?

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Un mese fa l’Inter aveva tutto in mano, mentre la Juve stentava di decollare. Ma oggi sono 12 i punti che i bianconeri hanno preso all’Inter, “senza furbescamente neppure qualificarli come avversari, con Allegri che ha negato le ambizioni da Scudetto puntando massimo al secondo posto”. Scrive così Italo Cucci sul Quotidiano Nazionale, credendo che per il successo del tricolore per la Vecchia Signora “le manchi solo una virtù, la ferocia, avendo già miracolosamente scoperto la modestia”. Per il giornalista e saggista marchigiano, la stessa ferocia manca anche all'Inter di Simone Inzaghi “e porta a rimpiangere — su entrambi i fronti — quell'Antonio Conte che ha inventato la geniale intensità per assecondare le voglie di vittoria dei calciatori”. 

 

 

 

 

Derby d’Italia, poi derby-mercato per Raspadori - Per Cucci “il vantaggio di Simone Inzaghi è la disperazione, più efficace della (sincera?) serenità di Allegri — scrive ancora il giornalista nel suo editoriale pubblicato sul Quotidiano Nazionale — Sarebbe bello rivedere allo Stadium i fantasmi di antiche sfide per godersi il Derby d’Italia (in programma come posticipo della 31esima di A, domenica sera alle 20.45, ndr) e il gran finale di campionato, evitando accuratamente di buttare il bambino nell'acqua sporca”. Un bambino che ha un nome, veste la maglia del Sassuolo e ha un’immagine preziosa: “Giacomo Raspadori da Bentivoglio. Che un giorno sarà interista — lo è già nel cuore — o juventino”.

 

 

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