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Nicolò Zaniolo, "perché dimentica il resto del mondo": indiscrezioni inquietanti dallo spogliatoio della Roma

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Se le voci di un approdo alla Juve la prossima stagione potrebbero farsi a breve sempre più insistenti, Nicolò Zaniolo continua a essere un perno fondamentale della Roma di Mourinho. Una risorsa tecnica validissima, anche se lo Special One ha spesso rinunciato a lui e probabilmente lo farà ancora. Il Corriere dello Sport, intanto, è tornato a parlare del giocatore, analizzandolo a 360 gradi: sottolineando il suo talento tecnico, ma anche le difficoltà di un ragazzo che non riesce a ritrovare quel suo talento passato. “Si comporta com’è giusto e logico si comporti un ragazzo di 22 anni che si sente improvvisamente cambiato — è scritto sul quotidiano sportivo romano —, cerca ciò che pensava di essere. Non si riconosce nell’adulto che sta arrivando, si rivuole indietro. E nel farlo dimentica il resto del mondo”.

 

Gli infortuni e quegli stop nelle partite decisive
Aspetto che è stato rimproverato anche dal c.t. Roberto Mancini, che lo adora e che lo chiamò in Nazionale prima ancora che l’allora allenatore della Roma, Eusebio Di Francesco, lo fece esordire in campionato. Poi quei maledetti infortuni a entrambi i legamenti del ginocchio, che lo hanno tenuto lontano, a momenti alterni, per un anno dai campi di A. Da qui alcune difficoltà nel recupero, “le gesta, l’arme, gli amori e la paternità, di cui possiamo anche non parlare ma dentro di lui ci sono”, sottolinea ancora il Corriere dello Sport. Zaniolo non ha avuto il tempo di vedersi sfuggire due Mondiali, ma un Europeo (vinto scorsa estate, ndr) e un Mondiale sì, persino un derby glorioso “passato a esultare sinceramente e disciplinatamente in panchina” (il 3-0 alla Lazio all’ultima giornata, prima dei playoff Mondiali persi dalla nostra Italia contro la Macedonia del Nord). 

 

Zaniolo, alla ricerca (non agevole) della maturità calcistica 
Sempre per il Corsport, Zaniolo “ha tutte le ragioni a cercarsi e noi non vorremmo scriverne, però alla Roma gli leggono in faccia e in cuore e si preoccupano, per lui e per il quadro generale”. Il giocatore è tornato a Trigoria per allenarsi “con l’impegno di sempre e in apparenza con un umore pressoché inedito, nero come il carbone — ha concluso il quotidiano romano —. E sarà perché non si smette di parlare di lui. Più probabilmente perché la strada verso la maturità calcistica non gli appare agevole e aperta come quella che lo ha portato fin qui, o meglio fino all’inizio del suo calvario fisico".

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