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Milan, niente gol da sette gare. Inter, il botto delle super-riserve: le chiavi del derby-scudetto

Roberto Balestracci
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Da derby a derby, da quell'Inter-Milan che ha riaperto ogni discorso scudetto il 5 febbraio a Inter-Milan di Coppa Italia di martedì (ore 21, diretta Canale 5 e streaming Sportmediaset) che regala sì una finalista, ma che porta con sé anche un possibile contraccolpo psicologico non indifferente nella corsa al titolo.

L'Inter si è messa alle spalle il periodo nero di febbraio e marzo dove erano arrivate, in tutte le competizioni, 3 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte. In Serie A, dopo i 7 punti in 7 giornate, il ruolino di marcia di aprile dei nerazzurri è tornato ottimo con 9 punti in tre partite partendo da quella vittoria sporca contro la Juventus (0-1), passando per il Verona (2-0) e chiudendo venerdì con il dominio di Spezia (1-3). Inzaghi ha ritrovato tutti gli uomini chiave, dalla corsa e le geometrie di Brozovic alla possibilità di cambiare la partita con la panchina come successo a Spezia con Lautaro Martinez.

 

Al Picco "il Toro" è subentrato a inizio ripresa e ha timbrato per la 15esima volta in Serie A servendo anche un cioccolatino a Sanchez, oltre a sbottare anche contro le tanti voci di mercato: «In tanti parlano, io non ascolto». In stagione l'argentino ha completato per 90 minuti solo due partite venendo sempre o richiamato in panchina o partendo addirittura fuori e dunque, contro il Milan, ha voglia di dimostrare di essere lui il faro di questa Inter. Con chi farà coppia? Probabilmente con il connazionale Correa: il "Tucu" ha cominciato dal primo minuto contro Spezia e Verona con il gioco dell'Inter che, come per magia, è riapparso. In più, l'argentino ha dalla sua un dato particolare: in 10 apparizioni da titolare, l'Inter ha sempre vinto.

 

Se da una parte Inzaghi ha l'imbarazzo della scelta e può contare sul miglior attacco del campionato (68 reti, 84 considerando tutta la stagione), dall'altra c'è chi gol non ne prende più. Pioli davanti a Maignan ha alzato il muro e mantiene la porta inviolata da 7 partite consecutive (ultimo gol il 25 febbraio, Milan-Udinese 1-1, mano di Udogie) prendendosi la palma di miglior difesa europea assieme al Liverpool nel girone di ritorno. Se la difesa regge però l'attacco stenta con 5 gol nelle ultime 7 e le due reti al Genoa che sanno di liberazione visto anche il ritorno tra i marcatori di Leao. Il portoghese non timbrava proprio da quel Milan-Udinese e, considerando l'appannamento di Giroud e Ibra ai box, dovrà essere lui a prendere il Milan e portarlo in finale di Coppa. 

Rebic è appena rientrato, Brahim Diaz è stato bocciato per far spazio al partente Kessie mentre a destra il gol di Messias dà chance all'ex Crotone di spuntarla su Saelemaekers. Ad attendere Inter e Milan ci sarà un San Siro tutto esaurito con i rossoneri che, in caso di parità con almeno un gol segnato, staccherebbero comunque il pass per la finale contro la vincente di Juventus-Fiorentina grazie alla regola del gol in trasferta, non presente in Europa ma, per l'ultima edizione, presente in Italia. Inzaghi e Pioli sanno però che in palio non c'è solo la finalissima... 

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