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Lukaku all'Inter, accelerazione clamorosa. Ma... Il doloroso sacrificio: chi dovrà partire

Leonardo Iannacci
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Operazione Lukaku. Dopo l'operazione Dybala, l'operazione Bellanova, l'operazione Asllani, l'operazione Udogie, l'operazione Cambiaso e chissà quante altre operazioni sta meditando quel gran furbone di Marotta, parte l'assalto definitivo al colosso belga. In silenzio e con la complicità di Piero Ausilio, Marotta continua a muoversi nei meandri del calciomercato come uno squalo sempre in movimento, come se la sua giornata durasse 48 ore.
Ma andiamo con ordine e partiamo dall'affare più grosso che l'Inter sta avviando con la consapevolezza che, ad ogni euro in uscita ne deve corrispondere uno in entrata. Forse più di un euro visto che il bilancio del club nerazzurro impone sacrifici obbligatori e i risparmi sugli stipendi dei giocatori in uscita (da Ranocchia a Vidal, da Sanchez a Vecino) non bastano. Il Psg, ad esempio, continua a premere per avere Skriniar per il quale l'Inter chiede una cifra vicino ai 50 milioni.
Dicevamo del possibile affare grosso in entrata: ieri è partito ufficialmente l'assalto a Romelu Lukaku dopo giorni di ammiccamenti e telefonate. Il ritorno di Big Rom a Milano, dopo l'annus horribilis vissuto a Londra, è più vicino: da Londra segnalano un'avvenuta call che si è tenuta ieri, presenti i rappresentanti del colosso belga, i dirigenti dell'Inter e i nuovi proprietari del Chelsea.

 

 

 

Nel corso dell'incontro le parti sono state concilianti: Lukaku, per bocca dei suoi agenti, ha detto che vuole tornare a Milano a tutti i costi, avendo già chiarito con il club londinese e l'allenatore Thomas Tuchel che una stagione come l'ultima non ha alcuna intenzione di passarla. Da settimane Big Rom sta facendo una serie di telefonate ai suoi ex compagni per raccontare che ha soltanto un'idea meravigliosa in testa: sbarcare nuovamente ad Appiano Gentile e formare un trio di attaccanti da favola per l'Inter della prossima stagione: lui accanto a Lautaro con alle spalle Dybala. Oggettivamente una front-line incredibile. L'offerta dell'Inter per abbracciare il figliol prodigo è congrua: Marotta rileverebbe lo stipendio stellare di Lukaku (25 milioni lordi, un'enormità per il nuovo corso nerazzurro) ma lo avrebbe con un prestito oneroso di "soli" 8 milioni.

 

 

 


Nell'affare potrebbe infilare Dumfries che piace a Tuchel ma anche al Manchester United. Considerando che la scorsa estate Marotta introitò per Lukaku 115 milioni, l'operazione è interessante. Anche perché una mano la darebbe il famoso decreto crescita che, se l'affare venisse concluso entro il 30 giugno, ridurrebbe la tassazione sul reddito di Big Rom dal 45 al 25%. Tutto questo per dire che l'Inter, pur assediato da esposizioni ingenti e desideroso, anzi costretto prima di tutto a rimettere a posto il bilancio, si sta muovendo con intelligenza. Fatto che tranquillizza un po' Steven Zhang, da ieri a Milano per ratificare il rinnovo di contratto di Simone Inzaghi e per perfezionare gli arrivi del portiere camerunense Andrè Onana dall'Ajax e del centrocampista Henrikh Mkhitaryan dalla Roma. Appena sceso dall'aereo il numero uno dell'Inter ha preso atto che Krjstian Asslani sarà il vice-Brozovic (accordo fatto con l'Empoli per una cifra vicina ai 15 milioni di euro, nell'affare potrebbe entrare Satriano) e che Paulo Dybala sarà per davvero un giocatore dell'Inter con un ingaggio vicino a 8 milioni di euro annui. La conferma indiretta arriva da Totti che ha ammesso: «Dybala non verrà alla Roma, penso sia finita. Non dipende solo da lui, se così fosse ci sarebbe una buona speranza. E invece».

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