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Jannik Sinner fuori da Wimbledon: "Stavo giocando bene, poi...". Djokovic non è umano

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La caviglia di Jannik Sinner "è ok". Il morale, tutto sommato, pure. Il tennista azzurro ha sfiorato il capolavoro e le semifinali di Wimbledon: si porta 2-0 su Sua Maestà Nole Djokovic nei quarti, poi il serbo rientra alla grande in partita, inizia a macinare il suo tennis e alla fine la spunta al quinto set, in maniera quasi ineluttabile. Alla fine resta la delusione per una impresa che sembrava possibile, quasi fatta. Ma pure la conferma del talento immenso del 20enne dalla Val Pusteria. "Era una partita difficile, ovviamente, dove credo di aver giocato nel modo giusto i primi due set, poi lui ha cambiato un po' di cose - ha spiegato Sinner a botta calda -. Comunque credo che possa essere contento della mia prestazione. Sappiamo quali sono i miei punti deboli, i punti dove posso migliorare e alla fine andremo a lavorare su quella parte lì e spero che nel futuro possa giocare sempre meglio".

 

 

 

Rilassato, pacatissimo, l'azzurro spiega l'andamento del match in un video pubblicato sui sociale dalla Federtennis. "Stavo giocando bene nella maniera giusta poi lui mi ha portato a servire un po' peggio, mi ha portato ad andare forse un po' di fretta, ma lui ha giocato molto molto bene e ha cominciato a fare davvero pochi errori gratuiti e stava servendo sempre meglio. Credo che nel quinto set ho giocato nella giusta maniera - aggiunge -, alla fine ho sbagliato forse qualche colpo ma quello che ho fatto era comunque giusto nel quinto set". Neanche il tempo di festeggiare la grande prestazione a Wimbledon che si torna ad allenarsi. "Adesso ci rimettiamo a lavorare, fisicamente e sul campo e vediamo come va", spiega l'altoatesino che da lunedì sarà il numero 10 del mondo (e n.1 d'Italia) che diventa automaticamente uno dei favoriti per il prossimo slam, quello degli Stati Uniti in programma dal 29 agosto a New York. 

Durante la partita, c'è stata apprensione per un infortunio che sembrava averlo messo ko. "Sì, mi sono storto la caviglia, quella sinistra. All'inizio ho sentito dolore - aggiunge il giovane altoatesino - ero un po' spaventato in quel momento, ma dopo, quando ho fatto i primi passi, ho sentito che era tutto a posto. Poi sono stato un po' attento solo sui primi due punti, per il resto mi sono sentito bene. La cosa più importante è che il mio fisico risponda presente in queste occasioni".

 

 

 



"Per quanto riguarda il torneo - prosegue Sinner - penso di aver giocato sempre meglio in ogni partita, anche se gli avversari erano sempre diversi ed è difficile fare paragoni. Ho preso fiducia anche sull'erba e spero che questo mi aiuti per il futuro, magari già quando tornerò l'anno prossimo. Ho imparato molte cose sull'erba, ed è per questo che abbiamo scelto di giocare tanto su questa superficie". "Penso che Novak e io abbiamo per certi versi uno stile simile, almeno in parte - sottolinea ancora - mi piace sempre allenarmi con lui, perché mi dà una buona palla da colpire. In un certo senso, allenarti con lui spesso può aiutarti, così quando ci giochi contro in partita, sai cosa aspettarti. D'altronde però anche lui conosce le tue debolezze. La differenza nel match ufficiale la fa l'atmosfera, come nel caso della partita di oggi".

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