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Ferrari, "non ho più guardato": perché si è scatenato il panico al muretto

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Una doppietta quasi certa come a Silverstone, prima che, nel finale del GP d’Austria, il motore della Ferrari F1-75 di Carlos Sainz scoppiasse, andando a fuoco, e arrivare per Charles Leclerc il problema all’acceleratore a marce basse. Tanto che il monegasco, negli ultimi giri di gara, ha mandato preoccupanti segnali via radio ai suoi. 

Alla fine, per fortuna, il numero 16 è riuscito a tagliare da prima la linea del traguardo, mentre Max Verstappen con la Red Bull RB18 recuperava piano piano terreno negli ultimi metri. Leclerc, una volta ufficializzato il primo posto, ha così scattare la gioia del Cavallino e dei suoi tifosi, liberando dalla tensione anche Mattia Binotto, che ha ammesso dopo la gara di non aver guardato gli ultimi giri.

 

Binotto: “Ero troppo nervoso per guardare gli ultimi giri”
“Devo ammettere che ero molto nervoso — ha detto il team principal della Ferrari, nell’incontro con la stampa italiana da Zeltweg —. Talmente tanto nervoso che ho smesso di guardare la gara negli ultimi giri, sentivo solo gli ingegneri parlare con Charles, che speravo solo arrivasse in fondo”. 

Alla fine il monegasco è riuscito a vincere per quella che è un'impresa epica, controllando la velocità ed evitando penalità per i temibilissimi track limits, subiti invece dai piloti di McLaren e AlphaTauri, Lando Norris e Pierre Gasly. Per Binotto, invece, prima la paura e poi la gioia, con l’incubo di rivivere un doppio ‘zero’ come a Baku, quando un problema idraulico e uno al motore endotermico fermarono rispettivamente le F1-75 di Sainz e Leclerc, mentre la Red Bull faceva doppietta con primo Max Verstappen e secondo Sergio Pérez.

 

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