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Milan travolto dal Chelsea, è Theo Hernandez la chiave del tracollo

Claudio Savelli
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Prima del Chelsea, il Milan soffre l'assenza di Theo Hernandez. Una grande squadra non può dipendere da un solo giocatore. Deve trovare un sostituto sul mercato che non abbia caratteristiche opposte come Ballo Touré. Se il terzino sinistro titolare è una valvola fondamentale del sistema, che la riserva sia simile ad esso. Altrimenti Pioli si ritrova un Milan statico, scontato, leggibile, non fosse per Leao. Il portoghese è in stato d'onnipotenza. Sa di essere l'uomo da cui dipende tutto e, a differenza del passato, non sfugge alla responsabilità.


Anzi, ne sembra divertito. Ma non basta. Non può predicare nel deserto, dopo un paio di affondi viene triplicato. Il problema per il Milan ora è l'eventuale contraccolpo psicologico e il rischio che si rompa l'incantesimo-scudetto.
La Juventus non entusiasma, come dimostra lo Stadium sempre più vuoto, ma inizia ad essere convinta di ciò che fa. È elementare nel suo 4-4-2 vecchia scuola ma è concentrata. Basta e avanza con il Maccabi, i cui movimenti difensivi dilettanteschi consentono a Di Maria e Vlahovic di confezionare i gol senza faticare. Poi Bonucci e Szczesny riaprono la gara dimostrando che anche il capitano e il portiere devono guadagnarsi la titolarità, non averla per diritti acquisiti. In Champions. la sveglia potrebbe essere suonata troppo tardi ma sarà interessante vedere a Lisbona, tra venti giorni, se Allegri ha ancora il tocco magico nelle rimonte impossibili.
Tutto è possibile anche perché l'Europa si sta normalizzando.

L'eccezione è Haaland che a inizio ottobre ha già segnato quanto un buon attaccante in un anno (19 reti in 12 gare, cifre senza senso) anche perché ora gioca in una squadra eccezionale, il Manchester City di Guardiola. Le grandi si stanno mescolando al tutto: l'Atletico Madrid è in crisi d'identità, il Barcellona imita la versione passata di sé, il Liverpool è irriconoscibile in Premier mentre il Tottenham di Conte non spicca il volo in Europa. Salgono squadre -laboratorio come le due Red Bull, Lipsia e Salisburgo, oil ritrovato Brugge. Vuol dire che si può competere ai massimi livelli grazie allo scouting. In Italia lo sta facendo il Napoli. Infatti è la migliore delle italiane, se non al momento dell'intera Champions.

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