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Red Bull, lo stipendio del top-manager fuori budget? Voci sull'ultima truffa

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Perché la Fia non ha ancora annunciato le sanzioni contro Red Bull e Aston Martin, dopo aver emesso il report lunedì che ha confermato come i due team abbiano sforato nel budget cap? Il motivo di questo ritardo è che ci sarebbero ancora dei punti oscuri nella documentazione finanziaria presentata lo scorso marzo dalla squadra di Milton Keynes. Da qui nascerebbe il confronto che sta andando in scena in questi giorni tra la Federazione Internazionale e gli uomini della Red Bull.

 

 

Marko fuori dai compensi onerosi perché “consulente” 
Il regolamento infatti prevede già che gli stipendi dei tre membri dello staff più pagati di ogni squadra non vengano conteggiati tra le spese da sommare nel computo totale del budget cap, ma la Red Bull oltre a ciò avrebbe tenuto fuori dal bilancio anche il maxi-stipendio di Helmut Marko che, pur essendo molto operativo all'interno del team austriaco, è stato ufficialmente inquadrato come "consulente". In questo modo la Red Bull ha potuto togliere dal conteggio i quattro compensi più elevati: tra questi anche il team principal Christian Horner e il direttore tecnico Adrian Newey.

 

 

Red Bull si difende, ma difficile si arrivi al “patteggiamento”
Nonostante la colpevolezza della Red Bull sia stata provata, le sanzioni non stanno dunque arrivando per le consuete divergente di interpretazioni del regolamento. Non solo quello sportivo, ma anche quello tecnico. Mentre Milton Keynes continua a sostenere di non aver sforato il tetto costi introdotto la scorsa stagione. Ed è anche per questo che al momento appare difficile che la cosa si chiuda con un accordo di patteggiamento tra le parti.

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