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Lazio, vergogna in curva: cori agghiaccianti contro gli omosessuali

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Il sostengo a Khalid Salman con uno striscione, gli ennesimi cori antisemiti che sono stati uditi nella curva, dopo c’è la parte più calda degli ultras della Lazio. Sono tornati a far parlare di loro i sostenitori più caldi del tifo biancoceleste, nel posticipo di giovedì pomeriggio contro il Monza, che ha spinto il giudice sportivo a segnalare l'episodio alla Procura federale (con relativa inchiesta). Il rapporto degli ispettori è sul tavolo, sul piatto della bilancio saranno messi il ‘peso' di quegli slogan — la cui frequenza è un’aggravante — e l’atteggiamento della società nella vicenda. È quest'ultimo aspetto che può evitare guai e sanzioni al club capitolino: il codice di giustizia sportiva prevede che in caso di collaborazione con le forze dell’ordine, la società non debba essere punita.

Dopo la morte di Boiocchi, clima teso fra le tifoserie
Nel calderone del "peggio al quale non c'è mai fine”, s'è aggiunto anche un altro caso. La posizione espressa sull'omosessualità dall'ambasciatore dei Mondiali in Qatar, Khalid Salman, sulla violazione dei diritti umani, a corredo di una delle edizioni più controverse e discusse della storia del calcio. Le frasi urlate nella Nord sono solo la punta dell’iceberg, che seguono ai fatti di San Siro — la morte dell’ex capo pregiudicato nerazzurro, Vittorio Boiocchi, ucciso a colpi di pistola prima di Inter-Sampdoria — rappresentano un precedente abbastanza recente. 

 

Lo strano sostegno dei laziali a Salman
Ora il sostegno dei laziali a Salman: "Bisogna accettare le regole che vigono nel nostro Paese", ha precisato ribadendo quel concetto secondo cui tutti sono ben accetti in quella porzione di mondo che s'affaccia sul Golfo Persico a patto che non abbiano atteggiamenti "contronatura" né li rendano manifesti in pubblico. Anche esporre la bandiera arcobaleno è considerato illecito e punibile.

 

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