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Agnelli, la lettera bomba che sconvolge la Juve: "La squadra non è compatta"

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Andrea Agnelli non ha usato giri di parole. L'addio del presidente della Juventus alla società che ha guidtao per più di dieci anni è di quelli pesanti che fanno discutere e che lasciano il segno. Agnelli parla chiaramente di una "compattezza" venuta meno e di una "partita da ribaltare". Parole che suonano come una sconfitta e come l'ammissione di una problema più grande che si annida tra i corridoi della sede bianconera. "Stiamo affrontando un momento delicato societariamente e la compattezza è venuta meno. Meglio lasciare tutti insieme dando la possibilità ad una nuova formazione di ribaltare quella partita", spiega Agnelli.

Ed è nella lettera in cui spiega il motivo del passo indietro che vanno cercate le motivazioni che hanno azzerato in pochi minuti l'intero consiglio di amministrazione della Juventus: "Quando la squadra non è compatta si presta il fianco agli avversari e questo può essere fatale. In quel momento bisogna avere la lucidità e contenere i danni. La nostra consapevolezza sarà la loro sfida: essere all'altezza della storia della Juventus", aggiunge nella sua missiva. Infine un messaggio ai tifosi: "Io continuerò a immaginare e a lavorare per un calcio migliore, confortato da una frase di Friedrich Nietzsche: 'And those who were seen dancing were thought to be insane by those who could not hear the music' (ovvero ' quelli che non potevano sentire la musica pensavano che quelli che ballavano fossero matti"). Ricordate, ci riconosceremo ovunque con uno sguardo: Siamo la gente della Juve! Fino alla fine...". 

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