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Lloris, insulti razzisti: "Sporco bianco", scandalo in Francia

Mauro Zanon
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«Lloris ha preso tre gol e non ha parato nemmeno un rigore, sporco bianco», «Lloris è un venduto, si è visto che voleva far vincere i bianchi argentini, era l'unico bianco della nazionale francese». E ancora: «Lloris è l'unico bianco che giocava (per la Francia, ndr) negli ultimi minuti della partita e ci ha fatto perdere», «Lloris è titolare solo perché è bianco». 

 

 

È questo il tenore dei messaggi scagliati dai tifosi francesi contro il loro portiere, Hugo Lloris, un fenomeno che li ha portati fino alla finale della Coppa del Mondo grazie alle sue parate, ma che improvvisamente, domenica sera, dopo la sconfitta contro l'Argentina, è diventato uno «sporco bianco», «incapace», che non merita di indossare la maglia dell'Équipe de France. «Nessuno ne parlerà, ma c'è una valanga d'odio razzista contro Hugo Lloris», ha twittato l'opinionista Damien Rieu, pubblicando gli screenshot dei tweet della vergogna. La colpa del portiere della nazionale francese e del Tottenham è quella di non aver stoppato nessun rigore, dunque. Ma i razzisti anti-bianchi dimenticano che ai rigori la Francia non ci sarebbe mai arrivata senza la sua formidabile parata al 97esimo minuto: un tiro violentissimo di Lionel Messi spuntato all'improvviso, che avrebbe chiuso i giochi ai tempi regolamentari.

 


Episodi di razzismo hanno coinvolto anche altri componenti dell'Équipe de France, come riportato dal quotidiano L'Équipe. Uno di questi è Kingsley Coman, che ha sbagliato il primo dei due rigori francesi. A manifestare la propria solidarietà dinanzi all'ondata di odio, è intervenuto anche il Bayern Monaco, dove attualmente gioca. «Il Bayern condanna con fermezza le frasi razziste rivolte a Kingsley Coman. La famiglia del Bayern è dietro dite, King», ha twittato il club tedesco. Lo scorso anno, quando Kylian Mbappé sbagliò il rigore decisivo contro la Svizzera, in occasione degli Europei di calcio, fu a sua volta ricoperto di insulti razzisti.Mbappé, addirittura, meditò di abbandonare la nazionale. 

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