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Gianluca Vialli, "ricordo il suo sguardo": come si è accorto del tumore

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Una settimana fa è venuto a mancare Gianluca Vialli, e il mondo dello sport non smette di piangere l'ex attaccante di Sampdoria, Juventus e Nazionale stroncato a 58 anni dal tumore al pancreas che gli era stato diagnosticato 5 anni prima, nel dicembre 2017. Una fine straziante, ma che ha messo in luce il coraggio, la forza d'animo e il costante messaggio di speranza del mito del nostro pallone. 

 

 

 

 

Proprio riguardo alla lotta contro la malattia, la dottoressa Anna Caterina Milanetto, che faceva parte dell'equipe che lo operò a Milano, ha rilasciato al Messaggero dichiarazioni commoventi: "Gianluca rappresenta un esempio e un modello anche per i pazienti che vedo ogni giorno nell'ambulatorio specifico che si prende cura degli ammalati di tumore al pancreas in clinica a Padova". Nessuno dei medici, all'epoca, sapeva che il paziente era una star del calcio mondiale, a parte il primario Alessandro Zerbi e il suo vice.

 

 

 



"Ricordo lo sguardo profondo - ha spiegato la dottoressa Milanetto - e al tempo stesso preoccupato di Vialli che cercava dal professor Zerbi che era accanto al suo letto qualche segnale di rassicurazione, quegli occhi denotavano al tempo stesso timore e speranza". La moglie, Cathryn White Cooper, "non lo lasciava un attimo e che è stata fondamentale per il suo recupero", quando pochi giorno dopo l'intervento è tornato a casa a Londra per il lento recupero.

 

 

 

 

Il tumore al pancreas è uno dei più aggressivi e letali. "E' operabile solo per il 20% dei casi, anche se la scienza sta facendo progressi - conclude la dottoressa -. Vialli se ne accorse perché ebbe un attacco itterico, il suo coraggio e la sua vicenda sono sicuramente uno stimolo per molti pazienti, che mi dicono: se si è ammalato lui che era un grande campione ed è riuscito a sconfiggere il tumore al pancreas, perché non posso farcela anche io?".

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