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Messina Denaro allo stadio: così la partita che ha cambiato la storia

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Matteo Messina Denaro, arrestato lunedì, aveva fatto la sua comparsa allo stadio Barbera di Palermo nel 2010, si gioca l’importante Palermo-Sampdoria, valida per un posto in Champions League, alla fine centrato dai blucerchiati che pareggiarono 1-1 al Barbera (rigori segnati da Pazzini e Miccoli). Mentre gli occhi dei 35.872 presenti erano rivolti sul terreno di gioco, però, sugli spalti avrebbe trovato posto il superlatitante più ricercato d’Italia, già allora in cima alla lista delle forze dell’ordine, a quattro anni dall’arresto di Bernardo Provenzano. Dalle informazioni pubblicate da Repubblica, emerge che proprio nel giorno di Palermo-Sampdoria si sarebbe tenuta una riunione con alcuni mafiosi palermitani, alla quale il boss avrebbe partecipato assistendo pure al match di campionato. 

 

 

 

 

Messina Denaro e quel meeting al Barbera

Un meeting in cui si sarebbe discusso della possibilità di una nuova fase stragista, tra chi voleva un nuovo corso di Cosa Nostra e chi proponeva nuovi attentati in Sicilia. Dalle ricostruzioni, Messina Denaro si sarebbe opposto alla strategia delle bombe. Per il superlatitante il pallone non era tra le principali passioni, e quel pomeriggio non si disperò se poi alla fine il Palermo non andò in Champions League, dove i blucerchiati persero ai preliminari contro il Werder Brema. 

 

 

 

 

Quell’attentato fallito all’Olimpico nel ‘94

Messina Denaro era coinvolto anche nell’operazione fallito dell’Olimpico, quando nel 1994 si giocava la sfida tra Roma e Udinese. Sulla scia delle stragi avviate due anni prima, nelle quali persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Cosa Nostra aveva organizzato un altro attentato, puntando come obiettivo un presidio dei Carabinieri, in servizio per garantire l’ordine pubblico durante la partita. Un malfunzionamento nel dispositivo che avrebbe dovuto far saltare in aria un’autobomba evitò il peggio.

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