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Juventus, "pena afflittiva": cosa c'è dietro la penalizzazione

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Una sentenza "ammazza-Juve". E il club bianconero annuncia di avere già pronto il ricorso contro la penalizzazione di 15 punti sull'attuale classifica inflitta dalla Corte federale d'Appello sul caso plusvalenze. Una maxi-stangata a campionato in corso (la Signora scivola a 22 punti, a -12 dalla Lazio quarta) che compromette, di fatto, l'esito della stagione. Ed è proprio questa la ratio che ha spinto la corte: una "pena afflittiva", che comporti un danno reale come potrebbe essere l'esclusione dalla prossima Champions League. Sempre che la Uefa non intenda intervenire con misure ancora più dure, come suggerisce qualcuno. La Corte Federale di fatto ha colpito solo la Juve e i suoi dirigenti, aumentando in maniera sensibile le pene chieste dalla Procura della Figc ("ferma" a -9 punti). Lo stesso vale per Fabio Paratici (inibito per 2 anni e mezzo), ex ds bianconero, Andrea Agnelli (ex presidente) e Maurizio Arrivabene (ex ds) esclusi dal mondo del calcio per 2 anni.

"La società - si legge nel comunicato ufficiale della Juventus - attende la pubblicazione delle motivazioni e preannuncia sin d'ora la proposizione di ricorso al Collegio di garanzia dello sport nei termini del Codice di giustizia sportiva". "Juventus Football Club S.p.A. comunica che la Corte federale di Appello - Sezioni Unite, visto il ricorso per revocazione ai sensi dell'articolo 63 del Codice di giustizia sportiva proposto dalla Procura federale, ha dichiarato ammissibile il ricorso per revocazione e pertanto revocato la pronunzia della Corte federale di Appello, Sezioni Unite, numero 0089/CFA-2021-2022 del 27 maggio 2022 e, per l'effetto, disposto la penalizzazione di 15 punti in classifica per la Juventus da scontarsi nella corrente stagione sportiva - continua la nota - e l'inibizione temporanea per il direttore sportivo, Federico Cherubini, di mesi 16 a svolgere attività in ambito Figc, con richiesta di estensione in ambito Uefa e Fifa. Con la pronunzia revocata la Corte federale di Appello aveva rigettato il reclamo proposto dalla Procura Federale avverso la decisione del Tribunale federale nazionale che, a sua volta, aveva prosciolto Juventus e gli altri soggetti deferiti per insussistenza di qualsiasi illecito disciplinare in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze".

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