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Juventus, il passaggio-chiave: perché la B ora è davvero possibile

Marco Bardesono
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Alla luce della sentenza sulla plusvalenze e delle motivazioni relative, depositate ieri nella cancelleria della Figc, lanciarsi su previsioni su quanto potrà accadere alla Juventus, è azzardato. È il pensiero di un vecchio giudice sportivo oggi non più in attività. Ma c’è un passaggio delle motivazioni che Antonio Rinaudo, un altro magistrato, sottolinea: «I bilanci della Juventus non sono affidabili». E se ciò fosse accertato da sentenze sul piano civile e penale, per la Vecchia Signora potrebbe significare, il peggio. Anche la possibilità di radiazione dei suoi dirigenti, l’estromissione dai campionati nazionali di calcio e provvedimenti di censura pure ai manager apicali, successivi alla gestione Agnelli. Senza contare le sanzioni che potrebbero arrivare a toccare i 150 milioni di euro.

 

 

Uno scenario apocalittico che, però, difficilmente si verificherà, anche in virtù del competente e agguerrito “governo tecnico” della società voluto, anzi, imposto da John Elkann per «mettere le cose a posto e preparare la ripartenza». Tant’è che ieri la dirigenza bianconera ha così commentato le motivazione: «Un documento prevedibile nei contenuti, ma viziato da evidente illogicità, carenze motivazionali e infondatezza in punto di diritto». Sul piano prettamente sportivo «la vicenda relativa alle plusvalenza, aldilà dei ricorsi, per ciò che riguarda la Juventus, si può dire che sia finita qui», sostiene Antonio Rinaudo. Ma sulla Vecchia Signora pende un’altra spada di Damocle ed è quella che riguarda le «manovre stipendi», un filone di inchiesta per il quale la procura federale ha chiesto e ottenuto un periodo di proroga di 40 giorni. Ai primi di marzo si saprà qualcosa in più e sulla «carta segreta di Ronaldo» e sulle altre lettere controfirmate da giocatori e società, potrà accadere l’impensabile.

 

 

Molto dipenderà, infatti, se i giudici prenderanno in esame solo le vicende specifiche o le collocheranno, invece, in un quadro più ampio, quello che ha portato, sulle plusvalenze, alla determinazione di una penalità di 15 punti in classifica nel campionato in corso. Se questa seconda ipotesi dovesse prevalere, allora la possibilità che la Vecchia Signora finisca per la seconda volta nella sua storia, nel campionato cadetto, diventerebbe una certezza. C’è poi il secondo filone relativo alle plusvalenze, ma su questa vicenda la Juventus comparirebbe solo marginalmente, mentre, mentre sarebbero coinvolte altre squadre (come Milan, Roma e Atalanta) riguardo ad alcuni scambi di mercato, sia con la società torinese che con altre. Un’inchiesta che, almeno allo stato dei fatti, non dovrebbe portare a sentenze tali da creare terremoti nelle classifiche. Quel che è certo, infine, è che nelle 14mila pagine di atti dell’inchiesta “Prisma”, la parte che riguarda le manovre stipendi è particolarmente corposa e “pericolosa” perla società bianconera, riguardo l’attendibilità dei bilanci e ad eventuali illeciti sportivi.

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