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Red Bull già super, la Ferrari fa sperare: cosa accadrà

Lorenzo Pastuglia
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Si riparte come ci si era lasciati a fine novembre. Una Red Bull da battere, una Ferrari competitiva e un gradino sotto al team della bevanda energetica. Aun passo dall’inizio della stagione (domenica prossima in Bahrain), si è chiusa la tre giorni di test proprio a Sakhir. La Red Bull è in gran forma e in pista si è dimostrata subito performante e bilanciata, tanto che sia Verstappen che Pérez (ieri davanti a tutti nell’ultima giornata di test in 1’30”305 e 133 giri realizzati) hanno dovuto compiere traiettorie semplici al volante quando c’era da guidare la nuova monoposto di Milton Keynes. La Ferrari continua a essere molto forte sul giro-secco, ma il vero obiettivo di stagione sarà migliorare sul passo-gara, troppo altalenante nella seconda metà del 2022. Uno degli obiettivi già citati da Carlos Sainz proprio in questi giorni: far degradare le gomme il più tardi possibile, allungando i vari stint durante i GP. Proprio come fanno i rivali anglo-austriaci, qualità dimostrata dalla RB18 e confermata (sembra) da questa RB19.


La cosa che fa sperare a Maranello sono i buoni tempi di Leclerc nella seconda sessione serale del venerdì. La sensazione è che domenica prossima possa essere subito battaglia tra Verstappen e il ferrarista monegasco, che ha tracciato ieri il suo primo mini-bilancio: «La SF-23 sembra meglio della F1-75, ma la Red Bull resta molto forte». I piloti della Rossa hanno chiuso quarto e quinta posizione ieri, svolgendo ancora altri test e raccogliendo dati per capire poi il giusto bilanciamento della vettura: Leclerc in 1’31”024, Sainz in 1’31”036.
La Mercedes, invece, sembra in difficoltà. Ha l’obbligo di interrogarsi sul perché del problema idraulico patito nel secondo giorno di prove del venerdì, con Russell costretto a guardare la fine dei test dai box dopo appena 26 giri percorsi. Proprio il punto forza (l’affidabilità) della scorsa monoposto, la spigolosa W13 partita male a inizio 2022, prima di avvicinarsi alla Ferrari (e di trionfare a Interlagos) grazie all’arrivo di aggiornamenti efficienti.


Per ora il team di Brackley è fuori dalla lotta d’alta classifica, nonostante il secondo posto ieri di Hamilton in 1’30”664. Annullato il problema del porpoising (il noto saltellamento sul dritto, ndr) tanto patito la scorsa stagione, si sono verificati alcuni problemi di assetto e grip laterale durante le prove del mattino, date le alte temperature. Più in sordina invece la McLaren, che dopo l’addio a Ricciardo riparte da una coppia di giovani: Lando Norris e Oscar Piastri, l’australiano arrivato in estate dall’Alpine. Tra le sorprese positive di questi test sono da includere l'Aston Martin di Fernando Alonso- tra i primi ad aver compiuto più giri in pista -, l’Alfa Romeo e l’AlphaTauri: la prima ha chiuso davanti venerdì con Guanyu Zhou e ieri al terzo posto con Valtteri Bottas (1’30”827) la seconda può contare sul talento di Nyck De Vries, arrivato quest’anno dalla Mercedes al posto dell’uscente Pierre Gasly. Non hanno destato grandi impressioni Alpine e Williams. Ora si fa sul serio: l’appuntamento è domenica prossima in Bahrain. 

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