Aston Martin "prima pirata": perché la Ferrari è in guai seri

mercoledì 8 marzo 2023
Aston Martin "prima pirata": perché la Ferrari è in guai seri
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È una Ferrari che non va, e Sakhir ne ha dato la dimostrazione. Ora la prossima tappa è l’Arabia, dove l’anno scorso vinse Max, dopo lo zero nel deserto. A Melbourne rispose Charles: definendo la sua signora “una bestia”. Ma l’illusione allora non durò molto. La F1-75 si è ammansita dopo poco. La sua discendente quanto ci metterà a guarire, a diventare adulta? “Non ho la sfera di cristallo. Spero il prima possibile. Comunque questa è soltanto la prima gara”. Durissima per Maranello. La stagione sarà lunga (23 gran premi), ma gli altri non staranno a guardare le bizze dell’immatura, è scritto su La Repubblica. La Red Bull non è nella carovana, corre in un’altra categoria e potrebbe concedersi il lusso di veleggiare per buona parte del campionato quasi con indolenza.

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Aston Martin prima pirata, Ferrari serve reagire 
L’Aston Martin è la prima pirata. Mentre a Sakhir la Scuderia è stata bocciata e rispedita a casa a fare i compiti. Guasto all’impianto elettrico per Charles Leclerc, al monegasco era stato sostituito il pacco batterie e la centralina (due unità a disposizione a stagione) poco prima del via. Carlos Sainz quarto a fatica. Ferrari in gravi difficoltà, molto più del previsto. Per di più, si divora le gomme e ha un passo lento. Il deserto ha però anche accolto l’imprevisto: l’affidabilità non avrebbe dovuto rappresentare più una preoccupazione. Maranello aveva cominciato a lavorarci già da metà 2022 quando i vari k.o. del motore (insieme alle strategie) avevano reso impossibile la sfida ai titoli. Sostituzioni, penalità scontate (si possono usare solo tre unità motore a stagione), taglio di potenza per evitare altre rotture. Le parole di Russell spaventano: “La Red Bull può vincerle tutte e 23”. Serve reagire subito a Maranello, o sarà un’altra stagione piena di delusioni.

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