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Inter, Simone Inzaghi e la scelta che "non è piaciuta": perché rischia

Roberto Tortora
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Salerno nel giorno del Venerdì santo per l’Inter, la passione di Inzaghi passa dalla squadra di Paulo Sousa nel momento cruciale della stagione. Vincere, per evitare di essere crocifisso. E scavare ulteriormente un terreno più che mai friabile sotto i suoi piedi. Il futuro sulla panchina dell’Inter passa dalla qualificazione alla prossima Champions League e dagli esiti delle due coppe in cui la squadra nerazzurra è ancora coinvolta. L’appeal dell’ex-tecnico della Lazio, però, è ai minimi storici. La piazza gli rimprovera tanti errori e una gestione delle partite, reiterata, che sta stancando. Non è piaciuta nemmeno la gestione della comunicazione dell’allenatore piacentino che, scavalcando i problemi, rimarca spesso meriti passati che, si sa, nel calcio sono una terra straniera.

Simone Inzaghi, dunque, messo sotto accusa sotto più punti di vista: non è piaciuta la gestione del recupero di Romelo Lukaku, apparso sempre più imbolsito e lontano parente del killer d’aria di rigore che ha trascinato i nerazzurri alla conquista dell’ultimo Scudetto, ormai due anni fa; non piacciono le gerarchie rigide ed il sistema di gioco immutabile della squadra. Quest’ultimo un punto di forza, se arrivano i risultati, ma il primo dubbio da sciogliere se le cose non girano e c’è bisogno di trovare un’alternativa. I cambi sistematici, all’arrivo di un giallo a carico di uno dei titolari, ha fatto e fa mugugnare più di un tifoso dell’Inter.

 

 

E da Appiano Gentile, infine, filtrano rumors poco piacevoli che vedono l’allenatore e anche il suo staff nel mirino anche dei giocatori, che sempre meno gradiscono il modus operandi delle loro guide. Facile trovare demoni nei momenti difficili e, in fondo, a Torino in Coppa Italia l’Inter ha giocato una buona partita, ma questo mese di Aprile ha due volti ben distinti: può essere la risalita verso le stelle di Simone Inzaghi o la discesa ripida verso l’inferno di un divorzio che lo stesso Marotta ha fatto intendere non impossibile. Salernitana, Benfica, Monza, ancora i lusitani, Empoli, Juventus e Lazio: sono queste le tappe della processione nerazzurra. Paradiso o  inferno, il calcio sta tutto qua.

 

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