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Napoli, Spalletti scatena un terremoto: "Mi avete detto di andare via"

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Luciano Spalletti è a un passo dalla storia. Quella storia che a Napoli fa rima con scudetto. Dopo ben 33 anni dall'ultimo scudetto portato a casa da Maradona, ecco che i partenopei possono vivere la gioia del titolo sotto il Vesuvio. Ma Spalletti in queste ore che precedono il trionfo è apparso scontroso e nervoso. Non è dato sapere cosa possa essere successo con la società, con alcuni tifosi o nello spogliatoio, ma di fatto le parole pronunciate a poche ore dal match decisivo della Lazio e dalla partita decisiva di Udine, qualche segnale di instabilità dell'ambiente partenopeo lo offrono: "Quando torno indietro e penso al mio percorso di 30 anni, ci sono molte squadre in cui sono rimasto per tanti anni come Roma, Udinese, Empoli e Zenit. Quando si dice che ho un carattere difficile la cosa stride un po' perché non è semplice trovare qualcuno che ha consumato gran parte della sua carriera in 4-5 squadre".

Questa è la premessa, poi arriva la frase che forse rovina un po' l'aria di festa: "L’anno scorso sono arrivato terzo e mi avete attaccato gli striscioni in cui mi dicevate di andar via. E le critiche ci sono ancora oggi, ma fanno parte del gioco. Sono venuto qui convinto di provare a fare qualcosa di importante. Dopo Sarri o Ancelotti, non venivo qui per lo stipendio. Avevo solo una via d’uscita, riuscire a vincere".

 

 

Infine una profezia sul futuro di questa squadra: "Vedo le potenzialità dentro il ciclo per il futuro, poi dipenderà dal mercato, dalle cose che riusciremo ad organizzare. Davanti agli occhi miei, oltre al sole, ho una buona squadra davanti che ha prospettiva futura e può dare un seguito ai risultati ottenuti".

 

 

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