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Jannik Sinner condannato dai prezzi folli: le due foto che spiegano il disastro a Roma

Fabrizio Biasin
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Quanto sono belli gli Internazionali di Roma da 1 a 100? Mille. È una questione di atmosfera, di sole quando c’è, di estate che sta arrivando, di urla e aooooo!, di gente che affolla il Foro Italico ogni anno di più e figuriamoci nell’edizione 2023 - appena cominciata - la prima con l’Atp 1000 che passa da una a due settimane dedicate al sacro giuoco del tennis. E infatti a Roma c’è un delirio di gente (beato chi c’è), ma non proprio ovunque.

Ieri mattina sul Centrale ha fatto il suo esordio il numero 1 del tennis tricolore, Jannik Sinner, attuale numero 8 al mondo, al rientro dopo una piccola sosta per recuperare un po’ di energie e attesissimo nel torneo di casa. Ebbene, gli spalti erano semi vuoti.

Com’è possibile? Forse l’orario - le 11 del mattino - ha tenuto lontano la gente? Macché, gli altri campi erano tutti straripanti. Il motivo è semplicissimo e si chiama “prezzo dei biglietti”, elevatissimi. Per un semplice secondo turno, tra l’altro. E allora Sinner non ha avuto alcun problema a far fuori l’australiano Kokkinakis (6-1, 6-4 in un amen, ora lo attende il russo Shevchenko), ma i tifosi si sono piuttosto- e legittimamente - incazzati: se per vedere il fenomeno azzurro tocca cacciare 90 e più euro, allora con grande rammarico lo si osserva dalla tv, si affollano gli altri campi (sul Pietrangeli in contemporanea c’era il tutto esaurito per assistere a Sakkari-Strycova) e si lascia il Centrale spoglio. Non proprio una scelta illuminata, quella dell’organizzazione, che ha alzato i prezzi non poco forte di una richiesta generale impressionante.

 

 

E, infatti, il colpo d’occhio extra-Centrale ieri era notevolissimo. Prendete il match tra Fognini e Kecmanovic: il “vecchio” ma sempre attizzante Fabio ha giocato due set eccellenti contro il giovane serbo e ha conquistato il terzo turno (affronterà Rune). Il pubblico in visibilio ha fatto ampiamente il suo dovere e ha premiato il ligure con uno striscione esemplare: «Siamo tutti un po’ Fognini». E gli altri italiani? La Muchova ha fatto fuori la nostra Martina Trevisan al terzo, la Giorgi ha battuto la Alexadrova in due set, mentre oggi sarà il turno del derby Musetti-Arnaldi, di Cecchinato-Bautista Agut e di Sonego-Nishioka. Ah, tocca pure all’attesissimo Alcaraz, in scena contro Ramos-Vinolas.

 

 

 

Morale: gli Internazionali sono una bellezza, l’atmosfera pure e il pubblico se la gode in attesa di sfide sempre più ingrifanti. Resta l’amarezza di diversi tifosi che ieri si sono sfogati sui social: «Quattro gatti per Sinner. Vergogna per i prezzi dei biglietti» (Marco_gain). «Pessima gestione dei prezzi dei biglietti e centrale vuoto (Pvbmv). «Il centrale vuoto con il giocatore di punta non si può guardare, pessima visione agli occhi del mondo. Meglio prezzi popolari e spalti pieni». (Nicolò Cavaliere). «L’anno scorso per vedere il primo turno di Sinner sul centrale ho pagato 35 euro ed ero nelle tribune centrali. Oggi per la sessione diurna in piccionaia ce ne volevano 90...» (Francesc). E altre decine e decine. Suvvia, diamoci una mano.

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