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Roberto Mancini? "Ci hai rotto": la fucilata di Fabrizio Biasin

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Vestire i panni del Ct del giorno dopo è sempre troppo facile e certamente mignottesco, ma questa volta ce ne fottiamo, anche perché certe cose le abbiamo scritte pure prima di Spagna-Italia 2-1 (ben prima). Gentile Roberto Mancini, commissario tecnico stimatissimo, hai un po’ rotto le balle. Te lo diciamo in francese e con l’affetto di chi ti ha amato incondizionatamente nei momenti complicatissimi dell’Italia post-Ventura, quando hai preso in mano la baracca azzurra e l’hai trasformata in un attico con vista, ma ora è il caso di dire le cose come stanno: non ci siamo, non va bene da nessun punto di vista e certamente non ha senso far finta di niente come tutti quelli che «però siamo stati in partita...», «però possiamo crescere...», «però abbiamo perso di poco...». Noi, l’Italia, ci accontentiamo di perdere di poco? Checcazzo.

Ma non è questo il punto. Il punto è il tuo atteggiamento, caro Mancio. Proprio perché sappiamo cosa sai dare e fare quando sei sul pezzo, quando sei affamato e decidi di percorrere strade apparentemente a fondo cieco e in realtà asfaltatissime, non riusciamo a comprendere il lassismo misto a indifferenza di quest’ultimo periodo. Mancini con il 3-5-2? Ma che roba è? Mancini che appena finita la partita dice «sì, beh, mi sa che ho sbagliato impostazione tattica»? Ma davvero? Mancini che convoca Bonucci e non per fargli fare il senatore nello spogliatoio, ma per farlo giocare, quando chiunque ha capito che il buon Leo ha passato la mano da tempo e attualmente vale la metà dei vari Romagnoli e Casale, lasciati a casa senza un vero perché dopo una stagione eccellente alla Lazio.

E ci spieghi perché Zaccagni, uno dei migliori 5 giocatori per rendimento dell’ultima Serie A non trova spazio? Ok, forse in passato si è comportato male, ma noi siamo quelli che non vanno al Mondiale da un’era geologica e non possiamo permetterci di fare i permalosi. E Retegui? Lo hai “scoperto” tu e ora gli preferisci Chiesa nel ruolo cervellotico del “falso nove”, ruolo che tra l’altro non sa rivestire e lo fa apparire un falso giocatore, altroché. No Roberto, non ci siamo e non è un problema di risultati, ormai sappiamo di non essere i più forti: siamo sempre stati quelli che si arrendono per ultimi e ora, invece, sembriamo molli come cachi a ottobre. L’altro giorno hai detto «Al 5° anno da ct speravo di aver già vinto un Mondiale» e anche questa, francamente, non l’abbiamo capita.

Noi il Mondiale l’abbiamo visto dalla poltrona ed è ora di voltare pagina: è ora di dimenticare i fallimenti e pure le vittorie, perché aver portato a casa l’Europeo è stato un tuo enorme merito, ma qui tocca guardare avanti, tocca iniziare la vera rivoluzione, tocca puntare sugli Under che hanno un futuro e lasciar perdere i ragazzi che tanto bene hanno fatto... ma non sono più ragazzi. Soprattutto, tocca ritrovare un minimo di entusiasmo, perché da quel che dici e da come ti comporti sembra quasi che tu ci stia facendo un piacere a stare su quella panca così prestigiosa, ma anche così carica di responsabilità. E ti chiediamo scusa se in queste righe siamo andati giù pesanti ma, porca miseria, stiamo parlando della Nazionale 4 volte campione del mondo, mica della Nazionale Cantanti. Dopodiché, tranquillo, della Nations League pure a noi frega una mazza, solo che noi non facciamo i ct, tu sì. Mister, torna a innamorarti dell’azzurro e se invece hai capito che questa non è più la tua missione beh, lascia che sia la missione di qualcun altro.

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