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Inter, "chiavi in mano a Calhanoglu": la scelta radicale di Simone Inzaghi

Claudio Savelli
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Quasi tutte le grandi della serie A che vedremo in azione da agosto saranno profondamente diverse rispetto a quelle che abbiamo visto lo scorso anno. Non tanto perché stanno cambiando molti giocatori, quanto perché stanno sostituendo i registi, gli uomini al centro del villaggio, per dirla alla Rudi Garcia, l’unica parziale eccezione alla regola. Il nuovo mister del Napoli tutto può fare tranne che rinunciare a Lobotka, autentica chiave dello scudetto spallettiano. Non sarebbe logico un cambio di modulo, soprattutto il passaggio al 4-2-3-1 di cui molti parlano: metterebbe lo slovacco in un ruolo a lui non congeniale.

Lobotka non si tocca ma potrebbero arrivare al suo cospetto nuove richieste, ovvero più verticalizzazioni e meno tocchi per far respirare la squadra, in linea con lo stile di Rudi Garcia. Funzionerà? Il sospetto che il Napoli possa cambiare stile nasce anche dalla ricerca del vice: bocciato Maxime Lopez del Sassuolo, promosso Soumaré, 24enne francese del Leicester, che il Napoli sta provando a strappare con la formula Anguissa, ovvero un prestito con diritto di riscatto anche a cifre elevate (25-30 milioni). Inciso: per sostituire Kim, invece, è corsa a tre tra Kilman del Wolverhampton, Mavropanos dello Stoccarda e Danso del Lens. Servono almeno 20 milioni per tutti, ma il Napoli al momento non va oltre i 12-15.

 

Tornando alla regia, tutte le inseguitrici stanno cambiando il titolare, a partire dall’Inter. Via Brozovic, dentro Calhanoglu che si è sentito rinascere nel nuovo ruolo, nel solco di una tendenza ormai consolidata: regista non si nasce ma si diventa. Asllani, di conseguenza, avrà più spazio come regista di riserva, mentre la mezzala che manca sarà tecnica, un trequartista mascherato, quello che era il turco: ecco perché il preferito resta Samardzic dell’Udinese, per la quale si sta conservando Fabbian (su cui c’è mezza serie A) come contropartita tecnica. Ma la questione sarà affrontata dopo Sommer (il Bayern dovrebbe accettare i 4 milioni offerti nel weekend) e l’attaccante. Per avere il quadro completo, è partita una telefonata al West Ham per Scamacca. Il Milan non ha più Tonali, che si incaricava di avviare le azioni decentrandosi sul lato sinistro. Cambierà tutto l’impianto di risalita del campo, la squadra di Pioli sarà ancora più d’assalto, e lo dimostrano gli acquisti di Loftus -Cheek Reijnders. e L’olandese si è presentato come «un centrocampista moderno, un tuttofare, un jolly. Posso giocare in posizioni difensive, anche se mi piace attaccare, dribblare, creare occasioni». È un regista contemporaneo, che assolve il compito a prescindere dalla posizione, e lo fa con uno stile pratico, essenziale: pochi rischi e filtranti laser, esattamente ciò che cerca Pioli, soprattutto in attesa del rientro di Bennacer.

 

A proposito di regia decentrata, la Fiorentina ha trovato l’accordo con la Juventus per Arthur a 2 milioni per il prestito e 20 per il diritto di riscatto, ma Italiano sembra volerlo schierare da mezzala o al fianco di Amrabat, per il quale non arrivano offerte concrete. Stessa mossa attesa da Mourinho, che alle volte affiancherà Aouar a Cristante o Matic e altre vi sostituirà Pellegrini o Dybala sulla trequarti. Più puro, invece, il regista cercato disperatamente da Sarri, che è felice di Cataldi ma non di Marcos Antonio. Sedotto e abbandonato Torreira, le idee ora sono Paredes e Ricci, con la preferenza sul secondo: 15 milioni più 5 di bonus è l’offerta che sta preparando Lotito e il Torino, chiuso Tameze dal Verona per meno di 3 milioni, potrebbe accettare. Sull’altra sponda di Torino, prima di capire se Vlahovic partirà (il Psg sonda pure Ramos del Benfica) e se Lukaku arriverà, Allegri deve decidere il modulo (3-4-3 o 3-5-2?) perché da esso dipende la presenza di un regista classico. Locatelli vorrebbe tornare a giocare da mezzala anche perché Rovella è tornato a casa e sta dando spettacolo in allenamento. Per giocare con la testa, meglio evitare la fuga di cervelli.

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