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Juventus, al fianco di Allegri c'è Magnanelli: perché è l'uomo decisivo

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Non poteva iniziare meglio il campionato della Juventus: 3-0 in casa dell’Udinese e seconda posizione in campionato dietro alla Fiorentina (davanti per la miglior differenza reti nell’1-4 contro il Genoa). In panca, intanto, si è visto anche Francesco Magnanelli, l’ex centrocampista del Sassuolo che è arrivato a Torino nella finestra estiva di mercato. Non come centrocampista, che Max Allegri ha già allenato al Sassuolo nella stagione 2007/2008, ma come collaboratore tecnico. Dopo l’addio al calcio giocato due anni fa, Magnanelli si è dato subito alla carriera da allenatore, ottenendo la licenza Uefa A che gli permette di lavorare come allenatore in seconda in Serie A e B. Ecco nella scorsa stagione l’esperienza al fianco di Dionisi sempre nel Sassuolo. Poi la chiamata di Allegri al quale è stato impossibile dire di no.

Chiesa: “Con Magnanelli non siamo fermi, ci muoviamo e io mi trovo bene”
La mano di Magnanelli si è vista già nelle amichevoli estive, con un atteggiamento diverso in campo della formazione bianconera soprattutto a livello offensivo. L’attitudine, come al Sassuolo, è quella di costruire il gioco dal basso, con le linee molto vicine. Caratteristiche che si sono viste domenica sera a Udine, dove si è notato anche un pressing molto alto, una grande aggressività, movimenti senza palla e grande voglia di imporre il proprio gioco.

 

 

La conferma che le cose stanno cambiando e del peso specifico di Magnanelli è arrivata da uno dei protagonisti del trionfo, ovvero Federico Chiesa che ha giocato da attaccante, più vicino alla porta. "Dobbiamo giocare così, non chiuderci sempre dietro, questo è il calcio moderno — ha detto l’ex Fiorentina — Oggi lo abbiamo dimostrato. Mi trovo bene, non siamo fermi, ci muoviamo, è quello che ci chiede il mister anche da quando è arrivato Magnanelli. Proviamo molte cose. Mi trovo bene".

 

 

 

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