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Luciano Spalletti, siluro contro Mancini: Italia, "loro subito titolari"

Claudio Savelli
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È l’Italia degli ignorati. Di chi non veniva considerato dall’ex ct Roberto Mancini e con Luciano Spalletti si è ritrovato subito al centro della scena. È l’Italia di Casale, Romagnoli e Zaccagni che non risultavano mai nelle liste del Mancio nonostante la Lazio avesse uno stile di gioco simile a quello azzurro, fatto di ritmo, palleggio e meccanismi preconfezionati: un pacchetto pronto all'uso che semplifica le cose ad un selezionatore che ha poco tempo per allenare. E se Zaccagni, la miglior ala sinistra dell’ultima stagione, rimaneva fuori dal giro per qualche comportamento sopra le righe, non si spiegava la rinuncia alla coppia di centrali che si conoscono a memoria e hanno guidato una delle migliori difese dello scorso campionato.

Spalletti fesso non è, infatti ha convocato il pacchetto e non sembra volerli accoppiare con altri centrali. Non con Mancini, quindi, che affiancherà l’asso Bastoni dominante nell’Inter e finalmente titolare nell'Italia. Per Mancini si intende il Gianluca della Roma che con l’omonimo mister proprio non andava d'accordo: Spalletti non lo conosce ma dall'amico Mourinho ha ricevuto rassicurazioni, e dopo questi giorni a Coverciano sembra essersi convinto a schierarlo addirittura titolare.

 

 

 

Anche Zaniolo non si vedeva più dalle parti di Coverciano, lui che dal Mancio fu lanciato quando ancora in A non aveva esordito. Motivo? Sufficienza negli allenamenti azzurri. Con Spalletti è sparita, gli esclusi non vogliono più esserlo e la prima impressione spesso è quella che conta. Immobile sembrava non volesse più giocare in Nazionale anche perché non sentiva protezione da parte del ct, invece rieccolo qui, e capitano nella prima uscita della nuova era, rinvigorito dalla fiducia di Luciano titolare e dal suo tocco magico per i centravanti. E ancora: Locatelli ha detto che con Mancini aveva vedute diverse e si era rotto qualcosa ma alla prima conferenza di Spalletti è stato elogiato, coccolato, valorizzato nella nuova posizione da regista.

 

 

 

Non è un caso: il nuovo ct ha menzionato chi ha bisogno di essere recuperato per la causa azzurra. Si potrebbe dire lo stesso di Pellegrini che, pur essendo apprezzato, non si era mai affermato con Mancini, ma è tornato a Roma per infortunio: sta a lui esserci di più, anche perché Spalletti lo immagina falso nove. E che dire di Politano, sempre convocato dal Mancio come pezza, ripiego, riserva all’Europeo, primo degli ultimi. Sarà titolare come altri tre o quattro di questi azzurri: mezza formazione di ex ignorati. Spalletti vede e provvede. Con orgoglio, senza pregiudizio. 

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