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Calcioscommesse, il dramma di Fagioli: la foto in lacrime in panchina

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Un giovane 22enne che realizza il sogno di tutta la vita: giocare per la squadra del cuore, la Juventus. Ma anche il dramma di un ragazzo finito al centro di uno scandalo che potrebbe per sempre segnargli la carriera. “Ho iniziato a scommettere a Tirrenia nel ritiro della Nazionale Under 21. Ho cominciato a giocare perché vedevo che lo facevano gli altri”. Iniziano così le due “confessioni” di Nicolò Fagioli, il 23 giugno 2023 davanti ai pm della Procura di Torino, e poi lo scorso 5 settembre alla Procura federale della Figc guidata da Giuseppe Chinè.

Come riporta il Fatto Quotidiano, l’interrogatorio reso da Fagioli arriva a giugno dopo il sequestro dei device subito lo scorso 24 maggio. Lo juventino a verbale spiega che “in Nazionale scommettere era per me un divertimento”. Ma nel 2022, tornato alla Juventus dopo il prestito alla Cremonese, “mi sono trovato in condizione di stress determinato dai debiti”. E ai pm rivela: “Esistono le scommesse sui falli e ammonizioni (...) a me è stato proposto, ma io non ho accettato perché contrario alla mia etica”. Poi il racconto si sposta sul coinvolgimento di un suo compagno di Nazionale: Sandro Tonali. "“Fu Tonali – dice – che mi suggerì di giocare sul sito illegale Icebet (...) Fu Tonali stesso a farmi registrare tramite un account al sito in questione”. A differenza dell'ex milanista, Fagioli sottolinea “di non aver mai scommesso sulla Cremonese e/o sulla Juventus”, ma altri match come “Torino-Milan del 30 ottobre 2022 (...) puntai sul pareggio o sulla vittoria del Milan. Persi perché finì due a uno per il Torino”.

Lo juventino, visti i grandissimi debiti accumulati, era alle strette. E, colto dalla disperazione, si trovò costretto a chiedere l'aiuto di alcuni sui compagni di squadra. A Federico Gatti, per esempio, “chiesi 40mila euro, ma dicendogli che mi servivano per comprare un orologio” e che “tuttora gli devo restituire”. I suoi conti correnti, racconta, “erano controllati da mia madre”. L’altro è quello di Radu Dragusin, oggi al Genoa ma cresciuto (come Fagioli) nelle giovanili bianconere. Il difensore romeno gli "prestò 40 mila euro nell’ottobre 2022” e anche a lui “ancora devo restituirli”. Va però ricordato che, al momento, Gatti e Dragusin sono estranei all’indagine.

 

 

I debiti accomulati da Fagioli sono spaventosi: sfiorano i 3 milioni di euro. “Circa 110 mila euro con le betar.bet e specialebet.bet – si legge – circa 1,5 milioni con la piattaforma illegale bullbet23.com, circa 1,3 milioni con altra piattaforma illegale (...), circa 17 mila euro con una agenzia legale (...) in provincia di Pordenone e circa 31 mila euro con un banco illegale (...) swissbet in provincia di Como”. Un vortice pericolosissimo: “Aumentando il mio debito e ricevendo pesanti minacce fisiche (tipo: ‘Ti spezzo le gambe’) (...) pensavo di giocare solo per recuperare il debito”.

Ma, oltre alle dinamiche illegali e ai nomi coinvolti nello scandalo, nei verbali dei pm emerge il profilo di un calciatore distrutto. Un giovane ragazzo che ha lasciato casa a 15 anni per inseguire il suo sogno. E che ora invece si trova a vivere un incubo. “All’inizio – racconta – un calciatore, avendo molto tempo libero (...) finisce con il provare l’ebbrezza della scommessa per vincere la noia”. Con il passare del tempo divenne un’ossessione”. Per comprendere il dramma del ragazzo, basterebbe osservare una semplice immagine. Lo scorso anno, al termine del match Sassuolo-Juventus, Fagioli commise un errore in campo, che mise in serie difficoltà la sua squadra. Una volta sostituito, scoppiò in lacrime in panchina. A quella vista tutti noi pensammo a un tifoso-giocatore che si incolpava per il danno sportivo causato ai bianconeri. Ma, alla luce di quanto sta emergendo delle indagini, l'episodio assume connotati molto più oscuri. Il periodo più brutto, racconta, “lo passai a marzo-aprile 2023 (...) durante Sassuolo-Juventus feci un errore tecnico e fui sostituito. Piansi pensando ai miei debiti delle scommesse”.

 

 

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