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Jannik Sinner, lo sguardo con cui fulmina Pietrangeli

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"E' arrivato anche Nicola Pietrangeli! Era il capitano, 47 anni fa, a Santiago del Cile". Su Rai 2 va in onda in diretta la premiazione dell'Italia del tennis, vincitrice a Malaga della seconda Coppa Davis della sua storia. 

Un trionfo, quello contro l'Australia, firmato principalmente Jannik Sinner, fenomeno generazionale e guida di un gruppo di grande talento: Matteo Arnaldi, Lorenzo Musetti, Simone Bolelli, Lorenzo Sonego, tutti protagonisti nel magico weekend spagnolo, insieme al capitano non giocatore Filippo Volandri e all'altro membro del team azzurro, Matteo Berrettini, arrivato in tribuna per tifare gli amici.  

 

 

 

Una nuova generazione d'oro dopo quella, mitica, degli anni Settanta. Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti, Tonino Zugarelli, gli eroi del Cile nel 1976 con, in panchina, la leggenda del tennis azzurro Pietrangeli, appunto. 

Nicola, sempre incontenibile, a Repubblica aveva sottolineato con un certo orgoglio il peso della sua carriera frenando gli entusiasmi su Sinner. "Bravo ragazzo, ma per superare anche me non gli basteranno due vite".

 

 

 

A giudicare da quanto accaduto in campo in questa magica settimana, a partire dalle tre clamorose palle match annullate a Sua Maestà Nole Djokovic nel corso della semifinale, poi vinta, contro la Serbia, Jannik sembra averla presa molto sul personale. E più di un telespettatore sui social ha notato lo sguardo di fuoco (o di gelo, scegliete voi) con cui il 21enne di San Candido fulmina Pientrangeli quando quest'ultimo si avvicina al podio della premiazione della squadra azzurra. Un caso? Probabilmente no.

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