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Gigi Riva, Beppe Tomasini: "Giorni fa l'ho incontrato, era più triste"

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Gigi Riva negli ultimi tempi, come si evince anche dal doc-ufilm a lui dedicato da Maurizio Milani, aveva voglia di star da solo. Taciturno e chiuso in casa, mai una passeggiata, nemmeno al Poetto. E così sono poche le persone che lo andavano a trovare. I figli, la compagna ma anche l'amico di una vita Beppe Tomasini. Ed è proprio lui a raccontare gli ultimi giorni di Gigi Riva: "Venerdì scorso ero a casa sua, tutte le settimane andavo a trovarlo: non ho saltato una settimana negli ultimi quattro anni - racconta all'Adnkronos Tomasini -. Gli faceva piacere, perché non usciva e aveva la possibilità di stare con persone amiche. Parlava, si sfogava e diceva le sue cose e l'umore è sempre stato buono". "A Gigi dicevo sempre che per campare fino a 100 anni sarebbe dovuto uscire con me tutte le mattine a fare due-tre chilometri - rivela Tomasini -. E lui mi diceva 'Tomas, io faccio i giri qui, sulla veranda', ridevo e gli dicevo che non ci credevo assolutamente''.

L'ultima visita risale a tre giorni prima della scomparsa. ''Venerdì, come sempre, era di buon umore, ma devo ammettere che l'ho visto un po' più triste - racconta il difensore che ha giocato nel Cagliari dal '67 al '77 -. Ma non triste da dire che viene a mancare, capita anche a me di avere momenti di alti e bassi''. Ieri i medici dell'ospedale Brotzu hanno insistito perché RIVA si sottoponesse a un delicato intervento in angioplastica, ma non c'è stato verso di convincerlo.

 

 

''Pensando a come siano andate le cose, credo che abbia scelto di morire: Gigi è uno che la sua vita l'ha sempre gestita lui, contro tutto e contro tutti - confessa Tomasini -. Lo credo perché forse non aveva nessuna possibilità, sapeva che la situazione era compromessa. Lui è proprio l'uomo vero. Altri magari per stare al mondo un mese in più fanno qualcosa ma lui voleva stare al mondo per stare bene, non per stare a metà. Non era uno da stare a metà".

 

 

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