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Sinner, "se non è bischero". Bertolucci, la profezia sulla finale con Medvedev

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Angeli (azzurri) e demoni. L'ultima puntata del podcast "La telefonata" per Il tennis italiano con Adriano Panatta e Paolo Bertolucci è ovviamente tutto dedicato a Jannik Sinner, che poche ore prima ha dominato Nole Djokovic conquistando la finale degli Australian Open, la sua prima in uno dei 4 tornei dello Slam e la prima di un italiano a Melbourne. 

"Ormai posso dichiarare che lui, Sinner, è più forte di Djokovic. E' di un'altra categoria, tira più forte, serve più forte, è più forte di testa perché l'altro si spazientisce", taglia corto Panatta, di fatto ufficializzando la staffetta tra il 36enne serbo numero 1 al mondo e il 22enne di San Candido, attualmente quarto nel ranking Atp. Bertolucci, che prima del match aveva fissato a 45-55% le possibilità di successo dell'azzurro, è un po' più cauto. "A Jannik auguro di vincere molti slam nei prossimi anni, però nei primi due set Djokovic l'ho visto lento e falloso, quasi gli fossero arrivati tutti insieme i suoi 36 anni. E gli è rimasto dentro la testa le sconfitte in Coppa Davis e a Torino". 

 

 

 

Domenica, Sinner si giocherà il titolo contro il russo Daniil Medvedev, capace di rimontare dal 2-0 e battere il tedesco Alexander Zverev al quinto. "Per curiosità ho guardato la partita, in confronto a Sinner-Djokovic giocavano 30 o 40 km all'ora in meno, è proprio un'altra categoria. Li prende tutti a pallate", assicura ancora Panatta, convinto della superiorità schiacciante dell'altoatesino. 

 

 

 

"Zverev era stanco. Medvedev ti tesse questa ragnatela che se ci finisci dentro... - è l'analisi di Bertolucci -. E' bravo". "Sì si mette dietro, sbaglia poco...", annuisce Panatta su Medvedev. "Vedrai che si metterà due metri avanti", prevede Bertolucci. "Ma chi? Nooo, si metterà in braccio a chi siede in prima fila", replica l'amico Adriano. Il russo, insomma, farà la sua solita partita tattica. "Tu dici che rimane dietro? Secondo me no, le ultime volte ha perso e dovrà tentare di fare qualcosa di nuovo, altrimenti è bischero". "Ma devi capire che Sinner è un'altra categoria", taglia corto ancora Panatta. "Per la prima volta - conclude Bertolucci - sarei felice se tu avessi ragione".

 

 

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