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Jannik Sinner, il pentimento: "Ho fatto un casino". Mamma e papà nei guai...

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Dopo la vittoria, leggendaria, all'Australian Open, Jannik Sinner si è speso in una dolcissima, meravigliosa dedica alla sua famiglia e ai suoi genitori. Quelle riflessioni sulla libertà che mamma e papà gli hanno concesso e di cui tanto si è parlato. Ma quelle parole, si scopre ora, hanno anche avuto un rovescio della medaglia che il tennista non ha gradito, per usare un eufemismo. E di questo rovescio della medaglia ne ha dato conto direttamente il ragazzo di San Candido nel corso della conferenza stampa di ieri, venerdì 1 febbraio, insieme al preisdente della Federtennis, Angelo Binaghi.

"Quando si vince si ha la possibilità di ringraziare un po' tutti, c'è una cosa positiva e una cosa negativa – ha premesso Jannik Sinner –. La cosa negativa è che ci sono tante persone fuori dalla casa dei miei genitori ed è un po' un casino. Quindi da quella parte lì ho fatto il casino", ammette con un pizzico di rammarico e pentimento per aver causato "l'assedio" alla casa di mamma e papà.

 

Dunque, il numero 4 al mondo riprende: "Nell'altro senso ci sono sempre dei genitori che mettono semplicemente un po' di pressione ai ragazzi. Qualche volta funziona, qualche volta non funziona - sottolinea -. Io ho fatto più un discorso in generale, di lasciare la libertà, perché spesso con un'età molto bassa, 11 o 12 anni, qualche volta non hanno la libertà magari di andare a giocare a pallone o comunque di stare solo con gli amici a giocare un po' al computer o quelle robe lì, quindi ho fatto più un discorso in generale, poi io conosco solo la mia storia. La mia storia mi ha insegnato dei valori secondo me buoni, però ogni genitore è diverso", ha concluso salomonico e riflessivo Jannik Sinner.

 

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