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Adam Masina, il terzino-filosofo: la sorpresa, come si presenta al Torino

C.S.
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Il calcio contemporaneo richiede sempre più studio anche da parte dei suoi interpreti, il talento non basta più, quindi i giocatori d’oggi hanno menti più allenate rispetto ai loro “antenati”. Si vede in campo ma anche al di fuori, dove si stanno moltiplicando i giocatori che impiegano il loro abbondante tempo libero per studiare e, magari, diplomarsi. Antenucci e Gosens sono laureati in psicologia, Pobega e Buongiorno in economia aziendale, De Silvestri in economia e management, Ogbonna in giurisprudenza, Chiellini in business administration e così via tanti altri. Sono sempre di più. Di certo, da ricchi quali sono, non devono affrontare le difficoltà dei normali studenti, ma iscriversi ad un corso di laurea non è cosa banale per chi può sentirsi “arrivato” e sistemato a vita.

Si sta diffondendo una nuova versione del calciatore-studioso: l’acculturato per hobby. Spunta Adam Masina che trasforma la conferenza stampa di presentazione al Torino, dove si è trasferito nel mercato di gennaio dall’Udinese, in una piccola lectio magistralis della sua materia preferita, la filosofia. «Il dualismo tra anima e corpo? Spesso il corpo viene accostato a qualcosa di negativo, che ci avvicina al peccato, se vogliamo dirla così. Quando, invece, è importante che la nostra anima si rifletta nel nostro corpo». Masina ha risposto così alla domanda di un giornalista consapevole della sua passione.

 

«Un professore alle superiori mi ha fatto innamorare di questa materia. Tutti portavano la classica tesina di storia, molto basilare, mentre io ho preferito il dualismo e la sintesi tra corpo e anima, spaziando tra Schopenhauer e Platone». Aggiunge Masina che «ci sono sempre più calciatori con una mente raffinata e disposti a confrontarsi su determinate tematiche. Penso ad esempio a Daniele Padelli o a Marco Silvestri con i quali ho lavorato a Udine». Impressioni confermate. Chissà se nascerà un club della filosofia della serie A in cui i giocatori possono confrontarsi e discutere. Per dire, a Torino, oltre a Masina, c’è Hans Nicolussi Caviglia, 23enne centrocampista della Juventus che ha detto di essere un fan della letteratura e del cinema e di impiegare il suo tempo libero per coltivare queste passioni. Legge Mann e Dostoevskij e guarda film di Kubrick, alla faccia del cliché del giovane calciatore che passa le serate libere in discoteca. 

 

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