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Allegri cancellato da De Rossi e Thiago Motta: la caccia dei giovani mister all'Europa

Claudio Savelli
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L’Italia non è un paese per vecchi allenatori. Non più. Evviva! I giovani mister si fanno largo nella corsa alla Champions, all’Europa, ad una grande panchina per il prossimo anno e nei nostri cuori. Stiamo diventando un paese per i Thiago Motta, i De Rossi, i Palladino e i Gilardino.

Ricordate i tempi in cui un mister quaratenne anche no, è troppo giovane, troppo vicino ai giocatori? Tempi andati. Grazie al cielo. Anzi, grazie a loro. Ad allenatori che si assumono responsabilità: se sbagliano, lo dicono. Gli antenati se lo fanno dire, e si offendono. Allenatori che imparano dai loro errori perché li riconoscono. Marziani. Impossibile provengano dallo stesso pianeta degli Allegri e dei Mourinho, che hanno sempre ragione e noi non abbiamo capito niente. Anzi, precisiamo: noi non dobbiamo capire.

 

 

 

Evviva i giovani mister che vanno ai microfoni prima e dopo ogni benedetta o maledetta partita e, senza sbraitare, parlano di calcio, di movimenti, di concetti di gioco, di scelte. Noi che non dobbiamo capire abbiamo capito che i Thiago Motta e i De Rossi sono da Champions sia perla forma sia per la sostanza. Invidiavamo la Germania e suoi laptop trainer, la generazione di tecnici nerd cresciuta a pane e schemi su tablet. Ora l’abbiamo anche noi. Diamole un nome e teniamola stretta.

 

 

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