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Inter, telefonata Zhang-Moratti: "Ha provato di tutto, dove li trova li soldi?"

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Tempo scaduto: Steven Zhang non è più il presidente dell’Inter, incapace di rimborsare il prestito del 2021. Al suo posto la società statunitense Oaktree è diventata la nuova proprietaria del club, anche se questa fa capo al vero fondo che la controlla, il canadese Brookfield, nonostante la propria autonomia di movimento della quale Oaktree gode.

Come riportato da Calcio e Finanza, mostrando le cifre dell’accordo, Brookfield dovrebbe arrivare a possedere il 100% delle azioni di Oaktree entro il 2029. La scalata all'1 marzo scorso era arrivata al 72%, con investimenti per l’acquisizione delle quote pari a circa 4,7 miliardi di dollari. Quello che è certo è che il cinese è oramai un ex presidente e che un altro storico numero uno della squadra che fu, Massimo Moratti, è riuscito a parlare con lui.

 

 

“Si è detto dispiaciuto, parecchio dispiaciuto — le parole di Moratti su Zhang al Corriere della Sera — Avevo raccontato fin da subito che si tratta di un ragazzo perbene, intelligente, serio. Alla guida dell'Inter è cresciuto diventando un vero presidente. Oltre ai trofei che ha portato e ai soldi investiti. Tanti. Non dimentichiamolo mai”. Moratti resta il presidente più vincente della storia dell'Inter (16 trofei messi in bacheca, tra cui quattro Scudetti e lo storico Triplete con la Champions), seguito adesso proprio da Steven Zhang, che ha appaiato suo padre Angelo Moratti: sette trofei, anche se quelli di Moratti senior sono più pesanti, uno Scudetto in più e soprattutto due Coppe dei Campioni).

 

Moratti dà il senso della strenua battaglia di Zhang per non perdere l'Inter: "L'ho sentito dispiaciuto nella misura in cui ha cercato ogni mossa per tenersi l'Inter. Ha lottato fino all’ultimo, Steven stava già esposto di molto con le banche: dove li trovava i soldi?”. La risposta è che nessuno era più disposto a dargli credito. A marzo scorso la Corte d'Appello di Milano ha riconosciuto la sentenza di un Tribunale di Hong Kong in seguito alla quale China Construction Bank Asia Corporation può rivalersi su eventuali beni italiani di proprietà dell'ormai ex presidente (che per questo non ha mai percepito uno stipendio dall'Inter…) a compensazione di un debito di 320 milioni maturato in patria. Lottare evidentemente non basta, se mancano i soldi per tenersi una società che vale ben oltre il miliardo.

 

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