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Champions League, i sorteggi delle italiane: come cambia la coppa

Claudio Savelli
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La chiamano “super Champions League” ma in realtà la Uefa, proprietaria della competizione, non le ha dato un nuovo nome. Si chiamerà ancora Champions League, anche perché la parola “super” si avvicina troppo alla competitor-ombra Superlega, il cui tentativo di nascita ha in qualche modo indotto la Uefa alla modifica del formato della sua competizione principale che qui andremo a spiegare. L’obiettivo è renderla più avvincente, equilibrata e appetibile per televisioni e sponsor, quindi capace di distribuire più denaro ai club partecipanti.

Premesso che il nuovo formato è più difficile a dirsi che a farsi, partiamo da ciò che non cambia: dagli ottavi di finale in poi rimane tutto invariato, andata e ritorno fino alla finale secca. E ok. È la fase a gironi che è diversa. Prima di tutto il numero delle partecipanti passa da 32 a 36 (motivo per cui l’Italia ne porta 5 anziché 4), poi la fase a gironi (erano 8 gruppi da 4 club ciascuno) diventa a girone unico. In che senso? Tutte e 36 le squadre concorreranno in un’unica lega, una sola classifica come quella dei campionati. Solo che non si disputeranno 35 giornate d’andata e 35 di ritorno, sarebbe impensabile. Se ne disputeranno otto contro otto avversarie diverse. Dunque, anche se ogni club ne giocherà 4 in casa e 4 in trasferta, non esiste più il concetto di andata e ritorno.

 

 

 

EVITARE SQUILIBRI

A cosa serve il sorteggio di oggi (alle 18: diretta Sky Sport 24, NowTv, Prime Video e sul sito Uefa) se sono tutte in un’unica classifica? A determinare quali 8 avversarie incontra ciascuna squadra. Per evitare squilibri - che, ad esempio, una incontri otto rivali forti e un’altra otto deboli - si utilizzeranno ancora le fasce. Le 36 partecipanti sono suddivise in 4 fasce da 9 squadre ciascuna in base al coefficiente Uefa (che tiene conto dei risultati nelle ultime 5 stagioni), quindi l’Inter è in prima fascia per via del ranking e non perché è campione d’Italia, Atalanta e Juventus sono in seconda insieme al Milan e il Bologna è in quarta.

Il sorteggio non sarà più manuale perché avrebbe richiesto un migliaio di palline e dalle 3 alle 4 ore. Verrano estratte manualmente solo le nove squadre di prima fascia: per ciascuna, il software dedicato pescherà, secondo i criteri che spieghiamo nelle prossime righe, due avversarie da ogni fascia. E così via con le squadre di seconda fascia, fino a completare gli abbinamenti. Nella prima fase non sono previsti incroci tra club della stessa nazione e ognuno può essere sorteggiato contro un massimo di due club appartenenti alla stessa federazione (non si possono incontrare, ad esempio, tre inglesi). Anche se il cammino sarà noto oggi, per le date e gli orari delle partite bisognerà aspettare sabato perché la Uefa vuole prima produrre i tabelloni di Europa League e Conference ed evitare incroci pericolosi nelle città.

 

 

 

Al termine delle 8 giornate si guarderà la classifica unica e i verdetti saranno questi: le prime otto andranno direttamente agli ottavi di finale, dalla nona alla 16esima giocheranno un turno di playoff come teste di serie contro una classificata dalla 17esima alla 24esima posizione. Dalla 25esima alla 36esima sono eliminate da tutte le competizioni, quindi non ci sarà più alcun ripescaggio in Europa League (e nemmeno tra Europa League e Conference).

A livello televisivo (185 delle 203 partite sono un’esclusiva Sky Sport, mentre le altre 18 un’esclusiva Amazon Prime) rimangono i due slot orari (18:45 e 21) per la fase a gironi, mentre quella a eliminazione diretta sarà sempre e solo alle 21. La novità è che le tre competizioni Uefa avranno una settimana in esclusiva per disputare la propria giornata: nella settimana dedicata alla Champions, il programma sarà spalmato su martedì, mercoledì e giovedì. Le novità sono state accolte con scetticismo ma, a sensazione, piaceranno. E solo i nostalgici a prescindere vorranno tornare indietro.

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