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Jannik Sinner, Bertolucci: "Nessun sorriso dopo la vittoria? Ecco perché"

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Jannik Sinner conquista il settimo trofeo dell'anno nella finale di Shanghai contro Novak Djokovic ma, al momento della premiazione, non accenna nemmeno un sorriso. "Un sorriso potrebbe anche farlo, ha appena battuto Djokovic... - ha commentato il cronista di Sky Sport ed ex campione di Coppa Davis Paolo Bertolucci -. Ma ormai siamo abituati. Forse non ride per tutto quello che sta vivendo fuori dal campo (il caso doping, ndr). Diciamo che non è come Valentino Rossi". 

Parlando dopo il match con il tennista serbo, invece, il numero uno del mondo in conferenza stampa ha detto: "È stata una delle sfide più difficili e visto l'avversario è una vittoria speciale. Nole è una leggenda dello sport ed è sempre dura giocare contro di lui". Poi ha aggiunto: "Lui ha servito alla grande nel primo set ma io ho tenuto e sapevo di avere le armi per potermi battere fino alla fine. Il segreto per battere Djokovic? Niente, solo sono stato capace di sfruttare meglio le poche chance che mi ha dato".

 

 

 

Bertolucci, poi, ha commentato l'impresa di Sinner anche ai microfoni del podcast "Michette e polpette" insieme ad Adriano Panatta. "Tutti i giocatori, anche quelli meno prestigiosi di Djokovic, giocano un set e poi lui li trita. Lui ha un tritacarne che mette in funzione piano piano, e alla fine i suoi avversari diventano polpette, chi al sugo, chi fritte, ma sempre polpette. Lui potrebbe fare tranquillamente il macellaio perché fa a pezzi gli avversari, li trita”, ha detto Panatta. E Bertolucci ha aggiunto: "E tutto senza fare una piega, sta lavorando, sempre in assoluta tranquillità".

 

 

 

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