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Jannik Sinner, cos'ha dimostrato battendo Carlos Alcaraz: in questo sport...

Leonardo Iannacci
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Il re del deserto (arabo) è Jannik Sinner che si è aggiudicato la finale del Six Kings Slam, superando Carlitos Alcaraz in tre set (5-7, 6-3, 6-3) e intascando i 5.5 milioni di euro del premio finale, quasi il doppio di quanto ha intascato vincendo Wimbledon. Allo spagnolo sono andati “solo” i 3 milioni di euro che spettavano a chi arrivava all’ultimo atto dell’esibizione stellare, perdendola.

Ora il bilancio delle sfide non pende più così nettamente a favore del ragazzo di Murcia che si vede in vantaggio per 7 vittorie a 5 nei confronti del rosso di Sesto che ha dimostrato ancora una volta di essere il nuovo mammasantissima di questo sport, ovunque si giochi e qualunque cosa ci sia in palio. Un’annotazione sullo spagnolo: il suo tennis è decisamente più bello delle orride canottiere che indossa, ma tant’è, il tennis ormai non è sempre sinonimo di eleganza. Trattandosi di un’esibizione, non c’erano punti in palio e il nostro amabile rosso numero 1 del mondo può tranquillamente capeggiare il ranking e dedicarsi alla preparazione dell’ultimo 1000 in cartellone, ovvero quello di Bercy-Bercy per poi planare sulle Finals di Torino (15-20 novembre) per poi recarsi a Malaga dove l’Italia difenderà la Coppa Davis vinta un anno fa.

 

AUTOREVOLE
Autorevole al servizio e deciso a conquistare il cuore dei suoi nuovi tifosi arabi, Sinner ha brekkato lo spagnolo e si è portato sul 3-1. Ma Carlitos non è tipo da arrendersi subito e, con lungolinea spaziali, è riuscito a controbrekkare e a portarsi sul 4-4 portando il set sul filo dell’equilibrio, sino al 6-6 e al tie-break conseguente. Dove lo spagnolo ha imposto la propria legge (7-5), proprio come era accaduto nella finale di Pechino, da lui vinta. Tuttavia Sinner è Sinner e, pareggiando nel secondo set (6-3), ha sbancato il tavolo verde di Ryad imponendo la propria legge nel terzo, vinto per 6-3.

Poco prima della finale fra i due nuovi re del tennis mondiale, era andata in onda una disfida fra chi re era stato per un ventennio. Nole Djokovic si è classificato al terzo posto della esibizione di Riad, battendo Nadal per 6-2, 7-5. Il tennis c’entrava solo in parte, le vere sensazioni sono state altre alla fine dell’ultimo incontro fra i due fenomeni del tennis, 75 anni e 46 Slam in due.

Ad esempio, che ci sarebbero stati posti migliori per chiudere questa storia infinita durata un ventennio durante la quale Nole e Rafa se le sono date di santa ragione, tracimando sentimenti e tifo, passioni ed emozioni, grandiose vittorie e altrettanto sonore sconfitte. Fra i due non c’è mai stato caldo affetto come quello fra lo spagnolo e Roger Federer. Ma il serbo e l spagnolo hanno camminato così a lungo e così intensamente sulla medesima via lastricata di successi - 24 Slam il serbo, 22 l’iberico, 60 le sfide incrociate - che, pur non essendo amici, alla fine sono arrivati a stimarsi. Perché è quasi impossibile non provare stima per un uomo che spesso bravo come te e qualche volta più dite. Djokovic e Nadal hanno ballato per l’ultima volta uno contro l’altro aggiornando il loro personalissimo bilancio; 32 vittorie per Nole e 29 per Rafa. Ma l’esibizione di ieri non è stata certo una sfida come quelle che videro i due spartirsi finali del Roland Garros o di Wimbledon, di Flushing Meadows o dell’Australian Open.

BRICIOLE
Piuttosto un faccia a faccia circense fra un 38enne e un 37enne pieni di gloria e di acciacchi, belli ma sfiniti, con le spalle piegate da storie personali esaltanti. Non sono mancati qua e là- poteva essere il contrario?- colpi sensazionali, briciole di grande tennis, ventate di talento, spruzzate di classe. Ma erano sprazzi. Purtroppo, oggi, Rafa è un già sulla via malinconica per diventare un ex giocatore e ha perso malamente 2-6 il primo set in 52 minuti di gioco, cedendo un paio di volte il servizio e mettendo in mostra una desuetudine al gioco vivo. Il secondo set è stato più equilibrato, merito dello spagnolo che ha ripescato dal suo passato due-tre rasoiate delle sue, facendo tremare Djokovic che, però, ha chiuso per 7-5 aggiudicandosi il terzo posto di questo Six Kings Slam. Al termine, non sono mancati attimi commoventi: «Sono stato un ragazzo fortunato», ha detto Jovanotti Nadal. Mentre Negli ha chiesto in pubblico: «Per favore, Rafa, non lasciare il tennis...». Poi baci e abbracci fra i due eterni duellanti. E sorrisi. Anche per i superpremi di consolazione: Nole è ripartito per Montecarlo con 3,3 milioni di euro, Rafa “solo” con 2,3.

 

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