Barcellona-Inter, show Champions: Dumfries e Yamal, finisce 3-3

di Claudio Brigliadorimercoledì 30 aprile 2025
Barcellona-Inter, show Champions: Dumfries e Yamal, finisce 3-3
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Lo show di Yamine Lamal, lo show dell'Inter, lo show della Champions League. Al Montjuic la semifinale d'andata finisce 3-3, un pareggio pirotecnico che fa girare la testa ai padroni di casa e lascia addirittura un briciolo di amaro in bocca a Simone Inzaghi. In Catalogna va di scena l'almanacco del calcio: almeno 5 gol su 6 strepitosi, pali, legni, giocate di altissima classe in ogni parte del campo, un paio di infortuni pesanti. Si deciderà tutto tra una settimana, a San Siro, e per i nerazzurri usciti con le ossa rotte in patria nell'ultima settimana, tra Coppa Italia e campionato, è già un mezzo miracolo. Ma è soprattutto la prestazione, di cuore, tecnica, intelligenza, a far sperare nell'impresa al ritorno. Ma sarà dura, durissima.

I blaugrana di Flick hanno lo stesso approccio del Milan di Sacchi 1987 o delle squadre di Zeman: difesa altissima, ai limiti della follia considerata la posta in palio. L'età media bassissima fa il resto, con una squadra debordante per qualità, velocità ma anche qualche ingenuità per eccesso di generosità. L'Inter, incerottata ma esperta, ne approfitta subito e sono decisivi i recuperi dal 1' di Thuram e Dumfries, due colonne. 

Pochi secondi e l'olandese serve un cross teso dalla destra su cui il francese è fenomenale a insaccare per di tacco per l'1-0. Il Barça è colpito ma non si scompone, comincia a fare il suo gioco. Quasi tutte le azioni offensive passano per i piedi e la zazzera bionda di Yamal, il predestinato. A 17 anni assomiglia tatticamente più a Neymar o Ronaldinho che a Messi, ma di Leo ha l'aura, decisamente. I catalani premono, ma l'Inter colpisce su calcio piazzato: al 21' palla nell'area piccola e Dumfries, in mezza rovesciata infila per il 2-0. Un sogno che dura poco, perché un paio di minuti dopo Yamal si accende davvero: serpentina diabolica sulla destra e mancino liftato "impossibile", palo e gol dell'1-2. Qui inizia a cambiare la partita, con i padroni di casa che alzano i giri, Lamine incontenibile con Dimarco in difficoltà e difesa che lascia giocoforza spazio agli altri attaccanti di Flick, con Ferran Torres (sostituto dell'infortunato Lewandowski) che al 38' fa 2-2 sottomisura. Il primo tempo, da circo, comprende i ko muscolari di Koundè, difensore-ovunque decisivo per gli (s)quilibri del Barça e soprattutto Lautaro Martinez. Il capitano accusa un risentimento ai flessori della coscia sinistra ed è in dubbio per gara-2. 

Nel secondo tempo, quando tutti si attendono il calo fisico dell'Inter, ecco salire i nerazzurri che trovano al 61' un altro gol di Dumfries, sempre su corner ma di destra, e come nel primo tempo incassano subito la rete stavolta con un po' di sfortuna: grandissimo tiro da fuori di Raphinha, palla sulla traversa e carambola su Sommer per il 3-3. Inzaghi cambia, dentro Taremi, Carlos Augusto, Frattesi, Zielinski e Darmian, la fatica ora si fa sentire e Lamal, sempre e solo lui, colpisce l'incrocio: genio o casualità? Poco importa: è il risultato più giusto, che lascia aperta la strada per la finale a entrambe.