A pochi giorni dal ritorno in campo, dopo la sospensione di tre mesi concordata con la Wada sul caso Clsotebol, Jannik Sinner si è allenato a Monte Carlo con Nicolai Budkov Kjaer. Non si tratta di un nome noto, almeno per chi non segue il tennis da vicino. Il tennista è norvegese, ha 18 anni ed è solo numero 305 del Ranking ATP, ma promette di fare bene nei prossimi anni, magari seguendo proprio l'esempio dell'azzurro.
Kjaer oggi è il terzo giocatore norvegese dietro Ruud, numero 5 al mondo, e Durasovic, numero 243. Inoltre, è stato il numero uno della classifica mondiale junior ITF nel 2024, vincendo il singolare a Wimbledon. Un risultato importante dal momento che è stato il primo norvegese a vincere un titolo Slam, anche a livello junior. Tra i suoi trionfi, anche la vittoria in doppio al Roland Garros con l'austriaco quasi coetaneo Joel Schwaerzler. Il debutto in Coppa Davis è avvenuto molto presto per lui, nel 2023. Senza contare che lo scorso febbraio ha vinto il suo primo titolo a livello di tornei Challenger a Glasgow.
Federica Pellegrini, salta l'intervista a "Le Iene": il sospetto, c'entra Sinner?
La tensione tra Jannik Sinner e Federica Pellegrini è palpabile. Martedì 29 aprile 2025, il campione altoa..."È sempre il solito Sinner, tranquilli - ha raccontato alla Gazzetta dello Sport il 18enne dopo l'allenamento col numero uno al mondo -. Tanta voglia di lavorare, un atteggiamento da prendere ad esempio e tantissimi giovani che stanno iniziando adesso col tennis si ispirano a lui. Lo stop non sembra che gli abbia fatto male, picchia ancora fortissimo". E ancora: "Abbiamo lavorato un po' su tutto. Jannik è un giocatore fantastico e avere il privilegio di condividere il campo con lui ti insegna tanto. La prima volta che mi ha chiesto di allenarci era il 2023. Da subito mi ha colpito la sua serietà pur essendo così giovane. E adesso sapere che il numero uno al mondo ti cerca per allenarsi è una grande spinta a crescere. Ogni volta cerco di assorbire il più possibile, ma se dovessi proprio scegliere qualcosa da portargli via, più che un colpo direi la mentalità. Ha una testa incredibile, da vero campione, riesce a gestire benissimo i momenti più difficili delle partite e questo fa davvero la differenza nei match importanti".