Procede a distanza la faida tra Massimo Gramellini e Claudia Scarpari. Tutto "per colpa" dell'illustra marito della signora, Francesco Acerbi, difensore dell'Inter ed "eroe" della semifinale di ritorno di Champions League contro il Barcellona, con il gol del 3-3 all'ultimo respiro che ha mandato i nerazzurri ai supplementari e, poi, in finale.
Nel suo programma In altre parole, su La7, Gramellini elogia il 37enne: "Un difensore che in CL non ha mai segnato e mai tirato in porta. Lo troviamo nell'area di rigore del Barcellona. Dopo i litigi col padre, dopo l'alcool, dopo la depressione, dopo due tumori. E nessuno ci fa caso. Anche se è altissimo, pieno di tatuaggi, gli spagnoli - come si dice - non lo hanno visto arrivare".
Segue la cronaca del "miracolo" sportivo e la celebrazione di una storia personale molto intensa: "Tutti ci siamo chiesti, come ci sarà arrivato Francesco Acerbi, un difensore, nell'ultimo posto al mondo in cui ti aspetteresti di trovare un difensore? Invece c'è lui nell'area di rigore del Barcellona all'ultimo minuto di una partita praticamente perduta". Gramellini ricorda il rapporto complicato con il padre, "che lo incita, ma che anche lo critica di continuo. Uno di quei padri all'antica che conosco bene avendone avuto uno anche io. Tifa Inter il signor Acerbi e il figlio pur di andargli contro elegge a sua squadra del cuore il Milan. E non solo. Quando diventa giocatore ci va pure a giocare". Quindi la morte prematura del genitore e la crisi personale di Acerbi: "E' come se volesse espiare qualcosa, autodistruggersi. E allora beve, beve come una spugna. A volte si vede in giro a barcollare fino alle sette del mattino. Il club rossonero lo dà per perso e lo cede al Sassuolo". Dopo la morte del padre "Francesco sprofonda nella depressione finché un giorno scopre, per puro caso, durante un controllo di routine, di avere un tumore. Ai testicoli". Da lì, la rinascita morale e sportiva culminata con l'approdo all'Inter, dopo l'addio tumultuoso alla Lazio: "Un altro si consiglierebbe con amici, parenti, la moglie, l'agente. Lui no, ne parla con lo psicologo. Che gli dice: 'Francesco, se vuoi chiudere davvero il cerchio con tuo padre, vai a giocare nella sua squadra del cuore'. E così il milanista Acerbi diventa interista in memoria di un padre che non c'è più ma che in fondo c'è ancora e secondo me c'era anche martedì sera nascosto da qualche parte tra i tifosi dell'Inter".
Inter-Barcellona, le tre parole di Acerbi prima del gol
È il 92’ quando Francesco Acerbi si gira verso i compagni di reparto per avvisarli: «Io vado su»...Bellissime parole che vanno di traverso alla moglie di Acerbi. "Un po' in antitesi con quelle rilasciate in occasione della vicenda Acerbi- Juan jesus in cui il Gramellini disse - scrive sui social la Scarpari -: 'La giustizia è costretta a conoscere ragioni che la ragione, intesa come buon senso, non conosce. Perciò, mentre la ragione dà ragione a Juan Jesus, la giustizia deve darla ad Acerbi'". Il riferimento è al presunto insulto razzista che Acerbi avrebbe rivolto al difensore brasiliano del Napoli e da cui uscì senza squalifica. "Eppure, signor Gramellini - conclude Lady Acerbi - si sta parlando dello stesso giocatore, dello stesso uomo, con lo stesso passato e gli stessi ostacoli di vita. Solo che allora il carro su cui salire era diverso vero? Per questo dico: parole bellissime ma il signore qui, con tutto il rispetto, non ha né il titolo né le conoscenze della vita di Francesco per pronunciarle".