La finale degli Internazionali d'Italia sarà una prima volta in carriera per Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Ma soprattutto sarà "un test per il Roland Garros". Per dirla con le parole dell'altoatesino: "Vedremo chi è più forte tra me e lui". Sulla terra rossa, certo, ma non solo.
L'appuntamento di domani sul Centrale del Foro italico di Roma è attesissimo, non solo dagli appassionati italiani e spagnoli: è il miglior ritorno possibile per Sinner e per tutto il tennis dopo i 3 mesi di stop per la contestata squalifica in seguito al caso Clostebol e al patteggiamento con la Wada. Soprattutto, dopo l'incredibile semifinale vinta contro l'americano Tommy Paul, numero 13 al mondo (blackout nel primo set, perso 6-1, poi Jannik formato locomotiva negli altri 2 parziali), è la conferma di come il fenomeno di San Candido sia stato in grado di recuperare forma tecnica, fisica e mentale fin da subito.
"Sono contento di giocare domenica con Alcaraz. Mi fa molto bene giocare contro Carlos prima di due Grand Slam che sono i due tornei più importanti: mi dà un bel punto di riferimento per vedere dove sono e soprattutto dove voglio migliorare se voglio vincere i grandi tornei", spiega il numero uno del ranking Atp nella conferenza notturna agli Internazionali.
Sinner risorge e travolge Paul: il punto che fa impazzire Roma, è finale con Alcaraz
Dura 29 minuti il capolavoro di Tommy Paul contro Jannik Sinner, che riemerge dal black out totale in cui era piombato e...Più che dell'eventualità di vincere a prima finale di un Maters 1000 contro lo spagnolo, pensa alla partita come a un test in vista di Roland Garros e Wimbledon. "Domenica sarà una partita totalmente differente - prosegue - non so se c'è vento, se fa freddo, se fa caldo, vediamo. Però a prescindere dal risultato di domenica sono contento di quello che ho fatto. Il più forte tra me e Alcaraz? Si saprà domenica. La partita di oggi tra Carlos e Lorenzo (Musetti, ko in 2 set nell'altra semifinale, ndr), non fa testo perché c'era tanto vento e questo cambia tantissimo. Non so esattamente su che percentuale sono io anche perché non so quanto riesco a tenere a un certo livello".
"Siamo due giocatori totalmente diversi - sottolinea parlando del confronto tra lui e Alcaraz - normalmente quando giochiamo contro in partita il livello è molto alto perché tutti e due ci spingiamo a fare delle cose che normalmente non facciamo. Però questa partita, parlo da parte mia, è un po' diversa perché sono in una situazione che non ho mai vissuto - prosegue -, è una situazione dove voglio solo vedere dove sono, in che punto sono. Però sì, le nostre partite ci danno qualcosa, sia positivo sia negativo, perché siamo giovani, perché giochiamo un buon tennis, tante cose".