Ferrari, Vasseur come Thiago Motta: Elkann lo scarica?

di Leonardo Iannaccidomenica 15 giugno 2025
Ferrari, Vasseur come Thiago Motta: Elkann lo scarica?
3' di lettura

Il Canada è sempre stato terra di trappole. Per i castori, poveretti, e per le Formula 1. Il circuito di Montreal sul quale si corre il gran premio locale (qualifiche stasera alle 22, in diretta su Sky Sport e in differita in chiaro alle 23.30 su Tv8. Domani la gara alle 20 in diretta su Sky Sport, alle 21.30 in differita in chiaro su Tv8) è da prendere con le molle perché tante sono le incognite che la storia ci racconta. Incognite che, come detto, sono vere e proprie trappole. Intanto le varianti del meteo: spesso piove e azzeccare gomme e assetti qui non è semplice. Poi i freni: il circuito presenta traiettorie a singhiozzo dove è tutto accelerazione e stop prime delle curve.

Le Formula 1 sono sottoposte a decelerazioni e ripartenza inattese e pericolose. Tutto questo per sottolineare come il semi-cittadino della città cara a Gilles Villeneuve, al quale è intitolata la pista, presenta incognite notevoli che la Ferrari attuale eviterebbe volentieri. Le due McLaren sono di gran lunga le favorite anche qui, con Piastri che sta cercando di far capire al box che è lui l’uomo su cui puntare per il mondiale; le Mercedes annaspano un po’ e sperano di trovare la quadra giusta in frenata puntando su un Kimi Antonelli che deve dimostrare di essersi ripreso dopo le delusioni di Monte Carlo e Barcellona, anche perché Toto Wolff sta trattando per portare Max Verstappen in Mercedes l’anno prossimo; infine lo stesso olandese dovrà stare attento a non commettere penalità durante il weekend altrimenti rischia di saltare un gran premio.

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Ma è sempre e solo Maranello a tenere banco e, nello specifico, la posizione di Fred Vasseur, il team manager scelto tre anni fa da John Elkann, su suggerimento di Jean Todt, per rilanciare le Rosse che non vincono un mondiale piloti dal 2007 e un titolo costruttori dal 2008. Ebbene Vasseur si trova esattamente nella stessa posizione in cui era mesi fa Thiago Motta quando lo stesso John Elkann l’aveva messo alla guida della Juventus per rilanciare la vecchia Signora: è stato un fallimento Motta, rischia di esserlo Vasseur visto che, durante la sua gestione, nulla è migliorato e la Ferrari continua a perdere e a collezionare figuracce. E poi la SF-25 sbagliata, le squalifiche Cina, il mondiale piloti e quello costruttori nuovamente lontanissimo e un clima interno al team pessimo.

A Vasseur vengono contestate anche altre cose: un anno fa, ha evitato di riconfermare il dt Enrico Cardile, finito alla corte di Adrian Newey in Aston Martin; ha gettato nel cestino il progetto della SF-24 che aveva chiuso bene la stagione scorsa per ridisegnare la macchina con risultati penosi; non riesce a tenere a freno i due piloti, Leclerc e Hamilton più di una volta l’uno contro l’altro con l’inglese spesso polemico nei confronti del proprio ingegnere di pista, Riccardo Adami; la scelta del nuovo direttore tecnico, il francese Loic Serra, uno che in Mercedes si occupava di dati, in Michelin di gomme e, ora, è stato eletto da Vasseur responsabile dell’area telaio in Ferrari. Con i risultati che abbiamo sotto gli occhi.

Ieri Hamilton ha cercato di gettare acqua sul fuoco: «Adoro lavorare con Fred e lui è il motivo principale per cui sono in Ferrari. Non c’è nessuna discussione in atto al momento sulla posizione di Vasseur, per quanto ne so. E la sua sostituzione non è certamente qualcosa che appoggerei».
Fred come Thiago, comunque. La Formula 1 è come il calcio e i risultati decidono: se da qui alla fine della stagione le Rosse continueranno a balbettare, a partire dalla gara di domani, non è improbabile che finisca davvero come con l’ex allenatore della Juventus. Discusso, aggredito dai tifosi, criticato dal giornali, difeso da John Elkann, rassicurato dagli altri dirigenti ma, alla fine, giubilato nel nome della sanità sportiva della vecchia Signora. Fred Vasseur, uomo di mondo, queste le cose sa bene come vanno a finire.

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