Preso pure il Mugello: è "dittatura Marquez"

di Leonardo Iannaccilunedì 23 giugno 2025
Preso pure il Mugello: è "dittatura Marquez"
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«Se non riesco a vincere qui al Mugello, vuol dire che c’è qualcosa che non va», aveva intuito poco prima della gara di ieri Bagnaia. Ebbene, Pecco si è dato una risposta da solo: il quarto posto alle spalle dell’ineffabile coppia spagnola Marquez (Marc)&Marquez (Alex) e dietro anche allo scintillante Di Giannantonio, su Ducati VR46, che è riuscito a beffarlo quando mancavano soltanto due giri dalla fine, ha chiuso un’altra domenica malinconica. Bagnaia è finito giù dal podio dopo una gara che, inizialmente, lo aveva visto lottare orgogliosamente, carena contro carena e con continui scambi di posizione, opposto all’otto volte iridato spagnolo. Dietro Pecco, due ragazzi italiani che non sfigurano: Bezzecchi, sull’Aprila, e Morbidelli sull’altra Ducati VR46, protagonista anche di una violenta lite con Vinales, tamponato in curva.

Bagnaia non vince più, però. Questo è il punto. Da quando il due volte ex campione del mondo ha fra i piedi in Ducati il Cabroncito, non sembra più essere in grado di salire sul gradino più alto del podio. E nemmeno su quello più basso. Eppure, nei primi sette giri, aveva dato vita a quella sfida muscolare ed estrema con lo spagnolo che ha spiegato, alla fine: «Pecco stava attaccando tantissimo all’inizio, soprattutto in staccata frenava molto tardi, io invece facevo un po’ più di percorrenza. Ho gestito e controllato anche mio fratello Alex. Alla fine ho festeggiato con una bandiera Ducati perché così ho tenuto la gente più calma», riferimento neppure troppo velato ai fischi che sabato il popolo del Mugello, ovviamente tutto dalla parte dei piloti italiani, gli ha dedicato. Il Direttore Generale della Ducati Corse, Gigi Dall’Igna, è uscito spossato dal duello iniziale, con contatti pericolosi, fra i due piloti ufficiali del team: «Sono vivo per miracolo, i primi sette giri ho fatto una fatica incredibile».

Alla fine, sfilandosi il casco con l’effige dedicata a Ligabue, Bagnaia ha dato la colpa alla Ducati GP25 sulla quale non riesce a trovare i giusto feeling: «Mi chiedete se è stata costruita per Marquez? Marc ha un modo di entrare in curva molto sottosterzante e questo lo aiuta a farla girare. Negli anni passati ero io a portare in giro la Ducati, quest'anno sono in balia di quello che mi chiede di fare lei. Dopo 9 gare non ho trovato la giusta stabilità». Alibi? Scuse? No: trattasi di una reale incapacità di “capire” una GP25 così dolce con il Cabroncito. 

VITTORIA N° 67 Fatto è che al Mugello Marc Marquez ha fatto razzia di anche di numeri per la storia: lungo le curve mozzafiato di una piste delle più belle e difficili del mondo, ha ottenuto la 67esima vittoria in top-class, la quinta quest’anno ed è a -1 dai successi di un certo Giacomo Agostini; e ancora, la 93esima in tutte le classi e la seconda al Mugello dopo il 2014; infine ha regalato alla Casa bolognese la 113esima vittoria in MotoGp, la settima quest’anno. Ora è in fuga e pare imprendibile in classifica: il gap sugli inseguitori è aumentato e suo fratello Alex è distante 40 punti, ben più lontano Bagnaia, staccato addirittura di 110 punti.

Domenica si replica a soggetto su un altra pista nobile, quella che viene considerata l’università del motomondiale: Assen.
ORDINE D’ARRIVO 1) Marc Marquez: 2) Alex Marquez a 1”942; 3) Di Giannantonio a 2”136; 4) Bagnaia a 5”081; 5) Bezzecchi a 9”939.
CLASSIFICA MONDIALE PILOTI MOTOGP: Marc Marquez 270 punti; Alex Marquez 230; Bagnaia 160; Morbidelli 128; Di Giannantonio 120.

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