Sinner, l'addio a Badio e quell'ultimo post sfuggito a molti: tutto torna

sabato 28 giugno 2025
Sinner, l'addio a Badio e quell'ultimo post sfuggito a molti: tutto torna
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C'era un dettaglio sfuggito a molti, oggi forse "rivelatore": pochi giorni fa, da Halle, Ulises Badio aveva pubblicato sulla sua pagina Instagram qualche foto insieme a Jannik Sinner.

Il fisioterapista argentino osserva con estrema concentrazione gli esercizi dell'altoatesino. Tutto normale, tutto molto professionale. Nessuna increspatura, nessun possibile sospetto di "crisi" nel loro rapporto. Poi quella didascalia a corredo delle immagini: "Tausend Dank". in tedesco, traducibile con "mille grazie" o "grazie infinite". Affetto e stima, certo, ma forse anche qualcosa in più. 

Venerdì arriva la notizia che scuote il tennis mondiale: Sinner, numero 1 del ranking Atp, ha deciso di separarsi da Badio e dal preparatore atletico Marco Panichi, che erano con lui dal settembre del 2024 quando presero il posto di Ferrara e Naldi giudicati da Jannik responsabili del pasticcio Clostebol che da lì a poco avrebbe portato alla squalifica di 3 mesi.

Il connubio con Panichi e Badio aveva portato al successo, tra i tanti tornei, agli Australian Open di inizio 2025. E aveva garantito in un momento di particolari incognite un ritorno in campo ad altissimo livello dopo lo stop, con le due finali sulla terra rossa agli Internazionali d'Italia prima e al Roland Garros poi. A Roma e a Parigi sono arrivate due sconfitte contro il mostro Carlos Alcaraz, ma al di là di qualche passaggio a vuoto proprio la tenuta atletica aveva stupito, considerato il livello dello spagnolo, e la maratona-record di 5 ore e mezzo al Roland Garros ne è stata la pur amara prova.

Qualcosa non ha funzionato extra-campo, evidentemente. C'è chi punta il dito sull'"individualismo" di Panichi, tipo estroverso, considerato tanto bravo quanto poco incline a rispettare le regole di uno staff. Secondo alcuni retroscena il preparatore romano "avrebbe parlato troppo" con i giornalisti e alla fine potrebbe aver pagato anche Badio, suo storico collaboratore. E quel "mille grazie" suona oggi come un garbato, silenzioso congedo dal fenomeno di San Candido prima che la bufera diventasse pubblica.

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