Jannik Sinner, "calma solo apparente": rumors, problemi psicologici

mercoledì 9 luglio 2025
Jannik Sinner, "calma solo apparente": rumors, problemi psicologici
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Mossa sfortunata o mossa sbagliata? Il dubbio su Jannik Sinner è lecito, perché nel tennis di oggi si gioca tutto sui dettagli e uscire da Wimbledon per una questione di tempismo sarebbe sportivamente un delitto. Lo sottolineano in tanti, sui social, magari non conoscendo bene né le dinamiche di certe scelte ma affidandosi solo alla "pancia", da tifosi perfetti capaci di esaltarsi per un punto e deprimersi 20 secondi dopo.

Di sicuro, il problema al gomito contro Grigor Dimitrov che oggi lo mette nelle condizioni non ottimali nei quarti contro l'americano Ben Shelton è arrivato nel momento peggiore. Innanzitutto, perché ha condizionato la gara contro il bulgaro che non ha caso ha dominato a sorpresa, portandosi 2 set a 0 contro il numero 1 al mondo prima di crollare a terra ed essere costretto al ritiro per un grave problema muscolare. E poi perché anche se la risonanza magnetica di martedì mattina pare aver escluso danni seri all'articolazione, le conseguenze sembrano destinate a ripercuotersi anche nella sfida contro il "bombardiere" Usa, uno che fa della potenza il suo tratto distintivo.

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Sinner a causa dei dolori al gomito avrebbe perso 9,5 km all'ora sul dritto, fonte di una buona fetta degli inusuali 21 errori gratuiti che lunedì sera avevano spianato la strada a Dimitrov. Caso vuole che accanto a Jannik non ci fosse Ulises Badio, il fisioterapista argentino con lui da meno di un anno e allontanato insieme al preparatore atletico Marco Panichi, tra mille dubbi e ricostruzioni fantasiose, proprio alla vigilia dello slam sull'erba, il terzo di stagione. Come detto, non il massimo del tempismo con il senno di poi, visto che a Londra l'altoatesino si è dovuto affidare alle mani, esperte ma in un certo senso "estranee", di Claudio Zanetti, fisioterapista e osteopata della Federtennis che la Fitp mette sempre a disposizione di tutti gli atleti azzurri in occasione degli Slam.

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"Starà bene", ha rassicurato tutti il supercoach australiano Darren Cahill riguardo alle condizioni fisiche di Sinner contro Shelton. Epppure, oltre alle ansie sul gomito, ci sono sempre gli spettri psicologici ed emotivi: Gaia Piccardi, sul Corriere della Sera, avanza infatti un altro sospetto: non solo il "tempismo che si è rivelato sbagliatissimo" su Badio e Panichi starebbe frenando Jannik, ma pure "le tossine della finale di Parigi" persa contro Alcaraz che potrebbero essere "ancora in circolo. Per tre turni era filato tutto liscio: si trattava di una calma apparente". E l'ottimismo della finale persa a Roma ha lasciato velocemente spazio alla delusione del Roland Garros e poi alla paura, dopo il brusco, imprevisto per tempi e modi passo falso di Halle contro Bublik

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