Bertolucci tifa contro Sinner? Esplode il caso

mercoledì 9 luglio 2025
Bertolucci tifa contro Sinner? Esplode il caso
3' di lettura

Jannik Sinner ci sarà. Dopo giorni di voci, dubbi, ipotesi e aggiornamenti incrociati, la notizia tanto attesa dai tifosi italiani è arrivata: il numero uno del mondo sarà regolarmente in campo contro Ben Shelton nei quarti di finale di Wimbledon. A confermarlo, in un’intervista rilasciata a Fanpage, è Paolo Bertolucci, voce storica del tennis su Sky e figura autorevole in materia. E lo fa con il suo stile inconfondibile: diretto, competente, ma anche ironico, senza risparmiare frecciate a quella che lui stesso definisce una crescente morbosità attorno a tutto ciò che riguarda Sinner e il tennis italiano.

“Era diventato un tormentone,” dice Bertolucci, riferendosi al tam-tam mediatico generato da un allenamento saltato e da qualche voce incontrollata. “Ma Cahill ha chiarito, e se oggi Jannik è al 100% allora va bene così. A questi livelli basta poco per compromettere una partita, e contro uno come Shelton, che ha un servizio devastante, non puoi permetterti un braccio a mezzo servizio.” Il riferimento è ovviamente alle difficoltà avvertite da Sinner contro Dimitrov, un match in cui – come spiega Bertolucci – il problema fisico ha inciso da subito, rendendo impossibile qualsiasi valutazione tecnica. “Ha avuto un fastidio già al primo game. Non era giudicabile. E quando la testa va tutta lì, sul dolore, finisce che giochi male anche i colpi che non coinvolgono il gomito".

Jannik Sinner, Bertolucci spietato: "Quando va a casa"

"Per sapere come sta Jannik Sinner ora bisogna solo aspettare la risonanza e vedere come si è svegliato stam...

Ma se da un lato la vicenda-Sinner è diventata un caso nazionale, dall’altro non sono mancate le polemiche rivolte proprio a Bertolucci e alla collega Elena Pero, colpevoli – secondo alcuni utenti sui social – di non “tifare abbastanza” per l’azzurro durante la telecronaca. Su questo, l’ex tennista toscano è categorico: “Io faccio il tifo per il tennis, e se l’avversario gioca meglio, lo dico – ha detto il romano – È impensabile che qualcuno possa credere che tifi per il bulgaro o lo spagnolo di turno. Ma qui siamo alla follia”. E sulle critiche più pesanti, che talvolta sfociano nell’insulto, Bertolucci preferisce proteggere la collega: “Elena non legge, io non le dico nulla. Meglio così. Alcuni commenti sono da querela”.

Lui, invece, qualche volta risponde. Con ironia, certo, ma non nasconde la frustrazione: “Quando uno da Macerata mi spiega perché si gioca sul Campo 1 come se ne sapesse più di me… capisci che siamo oltre il limite”. Un limite, aggiunge, che si supera ogni giorno, anche a causa dell’effetto-rimbalzo del boom del tennis in Italia. “È bello che il pubblico si sia allargato, ma ci sono persone che hanno visto tre partite in vita loro e pensano di saperne più di chi lo vive da una vita”.

Paolo Bertolucci, le due parole con cui spiana Jannik Sinner

Una pagina inconsueta, quasi surreale, avvenuta nell’attuale torneo di Wimbledon. In oltre un secolo di edizioni d...

A chi gli chiede se la richiesta di telecronache più partigiane sia figlia del modello “calcio-centrico” dei media italiani, Bertolucci risponde netto: “Finché non esisterà un canale con il telecronista tifoso, sarà sempre così – ha detto ancora - Ma io lì non ci potrei mai stare. Io continuo a fare il tifo per il tennis. Anche quando vedo Alcaraz fare cose meravigliose”.

E proprio lo spagnolo, secondo Bertolucci, è il grande favorito per il titolo. “Ha vinto le ultime due edizioni e arriva dalla vittoria al Roland Garros - ha concluso - Non può non essere lui l’uomo da battere. Poi, certo, sappiamo cosa sperare…” chiude con un sorriso. Perché sì, è ovvio per chi tifa. Ma non serve gridarlo per essere autentici.

ti potrebbero interessare

altri articoli di Sport