«Lui è meglio di me?». Se lo saranno mai chiesto in questi annidi crescita, spaventosa quella di Jannik e solo costante quella di Muso Muso? Un derby tennistico di tal livello si era visto a Flushing Meadows solo fra le ragazze: accadde nel 2015 quando Flavia Pennetta vinse la finale contro Roberta Vinci. Questa notte attorno alle 3, invece, tocca al N°1 e al 10 del ranking. Con Paolo Bertolucci esaminiamo colpi, pregi (tantissimi) e difetti (minimi). E via con i voti.
Doveroso iniziare con il servizio...
«Partiamo dal presupposto che per entrambi è ancora work in progress. Lo portano in modo diverso: quello di Muso (voto 7,5) è più conservativo, il servizio di Jannik (7) sa essere esplosivo a patto che tenga percentuali superiori al 60 per cento. Sinora si è visto a sprazzi».
Lorenzo Musetti, la "pazza idea": come vuole far fuori Sinner
Sarà alba in Italia, le 3 del mattino nella notte tra oggi, mercoledì 3 settembre, e domani, giovedì...Il diritto non è male per entrambi.
«Bello e, quindi, da 8. Anche qui impugnature diverse e modo di caricarlo non simile. Per Sinner è il termometro di come sta giocando: a volte, se non gli riesce bene, perde un po’ di campo sul lato destro. Quello di Musetti è propositivo se deve preparare l’azione ma a scapito di qualche errore di troppo».
Con il rovescio siamo al top, vero?
«Forse i migliori del circuito nella loro radicale diversità, entrambi da 9,5: bimane e terribile quello di Sinner, meravigliosamente a una mano quello di Lorenzo. Situazione da far vedere a un bambino che inizia a giocare a tennis».
Il gioco a rete, le voleè.
«Un colpo che il n°1 ha dimostrato di saper usare anche se in modo poco naturale. Non dimentichiamo che a 16-17 anni Jannik andava a rete solo per stringere la mano all’avversario e ha migliorato, con la dedizione al lavoro (voto 7). Muso (8) ha sensibilità innata e lo si vede quando si avvicina rete, prepara l’attacco e si porta nella posizione ideale per la voleè».
Il drop-shot è un’incognita per entrambi.
«Questa soluzione che noi romantici utilizzavamo parecchio noto che viene scelta poche volte da Sinner e da Musetti. Jannik (voto 7,5) la cerca magari di più e lo fa per richiamare l’avversario a rete, bucandolo poi con un passante o un pallonetto. Direi 7 per Musetti ma soltanto perché la usa poco, sbagliando perché la sa fare».
Se parliamo di risposta, con Sinner siamo al top?
«Sì. Direi che non c’è partita. Con Jannik (voto 10) abbiamo il Nole Djokovic versione 2.0 perché, come il serbo, è un muro per qualunque rivale, anche se costui serve a 240 all’ora. Sinner in questo è impressionante e, psicologicamente, sfianca l’avversario perché gli rimanda sempre di là dal campo la pallina. Lorenzo (7,5) è più normale nella risposta, cosa anche comprensibile essendo un giocatore elegante che rimette in gioco la palla».
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Una puntata da 300 mila dollari su Jannik Sinner terremota il mondo del tennis. Drake, celebre rapper statunitense, &egr...La tenuta mentale?
«Beh, Sinner è una roccia: i quattro slam in bacheca oltre ai 1000 Atp vinti, alle Coppe Davis e al numero 1 nella classifica Atp sono lì a testimoniare la forza e la tenuta psicologica di questo fuoriclasse. In questo vale 10. Il derby di stasera sarà bello, emozionante, l’Italia deve essere orgogliosa di questi due ragazzi ma il favorito resta Jannik. Al di là e oltre i voti che si son meritati in questa pagella. Lorenzo (7,5) deve ancora completare il suo transito mentale, il passaggio da campione a fuoriclasse anche se ne ha tutte le potenzialità».
Totale: Sinner 59, Musetti 55.
«Giusto, no?».